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È attivo il sito di MetaSea, progetto pilota sostenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nato dalla collaborazione sinergica tra Digital Atom, Lega Navale Italiana di Acitrezza, Università di Catania e BaxEnergy.
 
Si tratta di un’esperienza realistica multisensoriale che consente di immergersi, in Realtà Virtuale, alla scoperta delle meraviglie del mondo subacqueo: dagli organismi marini che lo popolano ai reperti archeologici subacquei che lo contraddistinguono. L’habitat marino è stato ricreato virtualmente, tramite acquisizione di foto e video, a partire dalle immersioni nel fondale antistante le acque di Acitrezza e Capo Mulini, realizzato con il supporto operativo della Lega Navale Italiana Sezione di Acitrezza. Il museo sottomarino, interamente costruito in 3D, consente di esplorare i fondali e di andare alla scoperta del “Relitto della Timpa", identificato nella nave giapponese Taikosan Maru, affondata il 14 dicembre 1917 nelle acque di Acireale.

Il progetto è in fase di sperimentazione e, su richiesta, è possibile provare l’esperienza immersiva eseguibile soltanto da un PC Windows.

Scopri di più sul sito www.metasea.it

 

Il Museo Piaggio è lieto di ospitare, dal 14 marzo al 27 agosto, la mostra temporanea "Dal mare sul Mare": un tributo che il Gruppo Piaggio intende dedicare alla Marina Militare.

La mostra, inaugurata a Pontedera lunedì 13 marzo, è composta da 24 fotografie scattate da Massimo Sestini, considerato uno dei più importanti fotogiornalisti italiani che da più di quarant’anni racconta la storia del costume, della politica e della società del nostro Paese. Gli scatti di Sestini trasportano il visitatore nel vivo dell’attività quotidiana (e avvincente) delle donne e degli uomini della Marina Militare, celebrando la loro grandezza e condividendone i loro valori.

Il grande impatto emotivo suscitato dalle fotografie è inoltre ampliato dall’allestimento della mostra, montata su grandi pannelli retroilluminati e realizzato anche grazie al contributo del Comune di Livorno. L’allestimento infatti contribuisce a sottolineare e amplificare il carattere immersivo e coinvolgente degli scatti di Sestini, grazie non solo all’utilizzo del grande e grandissimo formato, ma anche alla riproduzione dei rumori del mare che accompagnano il visitatore.

Il pubblico potrà addirittura "camminare" sulla gigantesca foto aerea del sottomarino Giuliano Prini, colto nel momento in cui riemerge dalle onde. Ancora più avvincente è la visita alla sala dedicata alle proiezioni immersive dove sono presenti una serie di video prodotti dallo stesso Sestini durante la sua collaborazione con la Marina Militare. Tra questi spicca quello dedicato all’iconica Nave Scuola Amerigo Vespucci.

In esposizione sarà presente anche la Moto Guzzi V100 Mandello Aviazione Navale, una limited edition realizzata in soli 1913 esemplari numerati; tributo all’anno di nascita dell’Istituzione. Svelata in anteprima mondiale la scorsa estate nello spettacolare scenario del ponte di volo della portaerei Cavour, la moto celebra il connubio che unisce Moto Guzzi e l’Aviazione Navale della Marina Militare da oltre un secolo.

Il Museo Piaggio, inaugurato nel 2000 e rinnovato nel 2018, è nato con l’intento di raccontare la storia del Gruppo Piaggio, ma è divenuto nel tempo un luogo di culto per gli appassionati, diventando il più grande e completo museo italiano dedicato alle due ruote. Oltre alle cinque collezioni permanenti, esposte su un’area di 5.000 m², ci sono cinque esposizioni temporanee che permettono alla struttura di variare continuamente l’offerta culturale spaziando dal campo dell’arte a quello della tecnologia, dalla divulgazione scientifica alla moda.

Le modalità di accesso alla mostra sono le stesse che regolano l’accesso al Museo. Per essere sempre aggiornati si consiglia di consultare il sito www.museopiaggio.it.

 

FOTO: Marina Militare

Presentato lo scorso 1 marzo presso la Fondazione Marco Pannella a Roma "Burrasche. Diario di bordo 2022", il nuovo libro del giornalista e scrittore Carlo Romeo. L'incontro, moderato dal giornalista Antonello De Fortuna, ha visto la partecipazione dell'Ammiraglio Donato Marzano, Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana e di Alessio Falconio, Direttore di Radio Radicale.

Il libro si presenta come il resoconto di una lunga navigazione nell'anno appena passato, segnato dallo storico passaggio da una pandemia globale ad una guerra combattuta alle porte dell'Europa. Accanto ad un'attenta riflessione sulle vicende d'attualità, raccontate attraverso la rassegna stampa che Carlo Romeo conduce su Radio Radicale, si intrecciano nelle pagine ricordi biografici di personaggi di spicco conosciuti dall'autore nel corso della sua vita personale e professionale, tra cui Andrea Camilleri, Enzo Tortora, Piero Angela e Marco Pannella. Non mancano, inoltre, racconti e aneddoti sul mare, nel libro vera e propria metafora di vita “per guardare lontano e tenere stretto l’intreccio tra passato e presente”, come spiega Paolo Mieli nell’intervista che introduce "Burrasche".

Nel suo intervento, l'Ammiraglio Marzano ha parlato della sua personale conoscenza con l'autore, avvenuta a bordo del Vespucci durante un comune imbarco risalente al periodo in cui rivestiva l'incarico di Comandante in Capo della Squadra Navale. Tra i diversi temi affrontati, il Presidente della LNI ha fatto riferimento alle questioni geo-strategiche che riguardano il Mediterraneo, in una fase "che ha fatto tornare indietro le lancette della storia di circa sessant'anni ai tempi della Guerra fredda" e sottolineato l'importanza di promuovere la cultura del mare, fulcro della missione istituzionale della Lega Navale Italiana, attraverso storie di mare e di marinai, tradizioni e aneddoti, ma soprattutto consigli pratici e prescrizioni di sicurezza presenti nel libro e raccontati dall'autore con un stile di scrittura incisivo.

 

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Il Salento, in Puglia, è terra contesa tra due mari, battuta dal vento e crocevia di eroi, guerrieri o semplicemente di popoli in fuga. Le vie marittime del passato hanno influenzato queste terre, determinando rapporti, scambi commerciali e reciproche influenze. Una vocazione marittima confermata dai risultati ottenuti grazie alla ricerca archeologica subacquea del secolo scorso e le cui testimonianze (reperti) sono tutt’oggi oggetto di studio e a disposizione dei visitatori più curiosi.

Con queste premesse, all’interno di antichi borghi marinari, è ancora possibile stupirci e conoscere realtà formidabili, che ci riportano indietro nel tempo accompagnandoci in viaggi immaginari nel passato. Una di queste è il Museo del Mare Antico di Nardò (Lecce), città di antichissime origini che si estende fino al confine con la zona di Taranto. Il Museo del Mare Antico di Nardò è una finestra sulla storia del Mar Mediterraneo, un’unica grande sala espositiva attraverso la quale è possibile “navigare” a ritroso nel tempo, conoscere tecniche di pesca, modelli di società e piccoli aneddoti sui popoli che ci hanno preceduto. Il Museo, la cui gestione è oggi affidata all’Associazione The Monuments People, è un piccolo gioiello che nasce grazie alla collaborazione tra Comune, Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi, Lecce e Taranto e Dipartimento per i Beni Culturali dell’Università del Salento. Oggi ospita importanti reperti di età romana provenienti da indagini archeologiche effettuate nel mare e lungo la costa neretina. Skipper del mio viaggio virtuale è stata la dott.ssa Oda Calvaruso, che, con puntualità, semplicità e tanta passione, mi ha accompagnato attraverso i mari a volte poco noti dell’antichità.

L’area museale è ben organizzata, funzionale e in grado di offrire al visitatore un’esatta riproduzione di antiche società. L’obiettivo è raggiunto grazie anche alla presenza di plastici, indispensabili per associare gli straordinari ritrovamenti esposti alle loro modalità di utilizzo, ad usi e costumi delle popolazioni che colonizzarono queste terre fra il II sec. a.C. e il III sec. d.C. Le riproduzioni che colpiscono maggiormente si riferiscono al sito archeologico di Frascone, nella Palude del Capitano, dove la sequenza stratigrafica e le evidenze messe in luce permettono di ipotizzare l’esistenza di un edificio (villa) detto del “Veterano”, databile al II secolo a.C., e di un villaggio di pescatori risalente alla seconda metà del III sec. d.C. La Villa del Veterano, di cui non si conoscono le dimensioni reali, fu edificata in età tardo repubblicana su un insediamento preesistente (forse una fattoria ellenistica). La villa era probabilmente specializzata nella produzione di vino e olio sia per autosussistenza sia per commercio. Particolarmente interessanti sono i frammenti di dolia, grandi contenitori in terracotta, che venivano utilizzati per custodire le derrate alimentari nei magazzini. All’interno del sito, nei pressi della facciata verso il mare, è stato trovato il “tesoretto monetale”, un gruzzolo seppellito volutamente all’interno di un vasetto in ceramica, rotto intenzionalmente nella parte superiore per inserirvi una grande quantità di monete d’argento: 125 monete d’argento, di cui 122 denari e 2 quinari romano-repubblicani e un denario emesso in Africa a nome del re Giuba di Numidia. Le monete risalgono a un periodo compreso tra la metà del II secolo a.C. e il 44 a.C.; appartenevano con tutta probabilità a un soldato impegnato nella spedizione di Cesare in Africa che si concluse con la sconfitta a Tapso di Giuba I di Numidia e dei suoi alleati pompeiani. Il militare, per motivi non noti, non tornò mai più a riprendersi il tesoretto e la villa probabilmente fu abbandonata. Nella seconda metà del III sec. d.C. il sito viene occupato di nuovo, ma con tutt’altra funzione: abitazioni molto semplici, a un solo ambiente, affiancate e modulari, realizzate con muri a secco in pietrame non squadrato, pavimenti in terra battuta e pareti rozzamente intonacate. Pesi da rete in ceramica e in piombo, ami in bronzo e chiodi a sezione quadrata da carpenteria navale rivelano che i suoi abitanti erano dediti alle attività di pesca.

L’insediamento sembra identificabile con uno di quei villaggi “di servizio” al territorio che punteggiano le coste del Salento in età romana, le “appendici costiere”. Seguono settori dedicati ad utensili e tecniche di pesca, conchiglie, patelle e gusci di molluschi utilizzati a scopo ornamentale per la creazione di bracciali e collane. In fondo alla sala è presente “una fetta di nave” con anfore la cui integrità trae in inganno. Non si tratta infatti di riproduzioni, ma di materiale recuperato in mare e perfettamente conservato: parliamo di oggetti “custoditi” dal relitto di Santa Caterina, una nave mercantile del II secolo a.C. situata a circa 300 m dalla costa di Punta dell’Aspide (Santa Caterina di Nardò), a una profondità di ca. 22-23 m. I resti della nave romana, individuati nel 1982 dal nucleo dei Carabinieri di Gallipoli, si presentavano adagiati sul fondo sabbioso, inclinati e poggiati su un lato, con un carico di anfore greco-italiche sparse su una superficie di 20x5 metri. Le anfore, di tipo greco-italico tarde, probabilmente di produzione locale (capacità massima fino a 36 litri) erano utilizzate per il trasporto di vino. Attualmente il relitto è coperto da sacchi di sabbia e da una rete metallica per proteggerlo da attività clandestine. Quanto appena descritto, non esaurisce gli argomenti, ma soprattutto non sostituisce la professionalità dello staff del museo, per cui l’invito è di visitare il Museo del Mare Antico di Nardò unitamente alle bellezze di questa straordinaria città del Salento.

 

Articolo di Fabio Dal Cin, pubblicato nel numero di settembre-ottobre 2022 della rivista "Lega Navale"

Foto: The Monuments People APS

 

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Lo scorso 3 febbraio si è tenuta all'Hotel Mediterraneo a Roma la presentazione del calendario delle regate 2023 dell'AIVE - Associazione Italiana Vele d'Epoca. Oltre 100 persone tra soci, presidenti di Club, giornalisti e amici hanno presenziato alla rassegna dei principali appuntamenti della prossima stagione. A fare gli onori di casa il Presidente di AIVE Giancarlo Lodigiani e il Segretario Generale Luigi Rolandi. Presenti per l'occasione il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Enrico Credendino e il Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana, Ammiraglio Donato Marzano.
 
Nel corso della presentazione è stato sottolineato il grande entusiasmo e l’interesse per gli yacht classici, con gli eventi del 2023 che sono diventati 16. È stata poi annunciata ufficialmente la nascita della categoria IOR (International Offshore Rule) in seno al circuito AIVE. Nel 2023, infatti, saranno ammesse le barche varate tra il 1970 e il 1984 in buono stato di manutenzione anche in vetroresina, che abbiano avuto in passato un certificato di stazza IOR e che siano rimaste conformi al disegno originale.
 
L’incontro è proseguito con una serie di testimonianze e di racconti con l’architetto Andrea Vallicelli e Valerio Paolo Mosco. Emanuela Matturri ha presentato l’applicazione MyMatchRace, con cui AIVE ha di recente siglato un accordo. Sono intervenuti alla presentazione anche lo yacht manager Edoardo Napodano e lo scrittore e giornalista Carlo Romeo, che tra aneddoti e curiosità ha raccontato della sua esperienza a bordo di una barca d'epoca d'eccezione: Nave Vespucci.
 
Guarda il servizio con l'intervista al Presidente di AIVE Giancarlo Lodigiani sul nostro canale YouTube. https://www.youtube.com/watch?v=H7hkjclDnfg 
 
 

In occasione del “Giorno del ricordo” – istituito il 10 febbraio 2004 in memoria delle vittime delle foibe e della tragedia dell’esodo giuliano dalmata – venerdì 10 febbraio in prima serata, alle ore 21.25, andrà in onda su Rai Tre il docufilm ““Io ricordo. La terra dei miei padri”, una coproduzione Rai Documentari con la D4 srl che vuole testimoniare e far conoscere agli italiani le origini, le tradizioni e gli avvenimenti dei territori, un tempo italiani, di Istria, Fiume e Dalmazia.

Nel docufilm, ideato e diretto da Michelangelo Gratton, spicca la presenza e la testimonianza dell’ammiraglio Romano Sauro, nipote diretto dell’eroe istriano e nazionale Nazario Sauro, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. La narrazione della storia dell’Istria è arricchita dal contributo di diversi storici come Giordano Bruno Guerri, Gianni Oliva e Marino Micich, oltre che dalle testimonianze di molti esuli – tra cui emerge quella di Abdon Pamich, nativo di Fiume, medaglia d’oro nella 50 km di marcia alle Olimpiadi di Tokyo 1964 – ma anche quelle degli italiani che scelsero di non abbandonare le terre dei padri e che oggi continuano a mantenere vive le tradizioni e la cultura italiane delle terre del confine orientale attraverso le attività delle loro comunità.

Il docufilm ripercorre, in particolare, navigando lungo le coste dell’Istria con la barca a vela dell’ammiraglio Sauro – la Galiola III – la storia millenaria dei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, dalle origini romane fino alla tragedia delle foibe e dell’esodo passando attraverso la storia dell’eroe capodistriano impiccato a Pola dall’Austria-Ungheria il 10 agosto 1916 durante la Prima guerra mondiale. Un viaggio in barca a vela per i porti dell’Istria che fa tappa nelle città di Fiume, Pola, Parenzo, Capodistria, Rovigno, Lussinpiccolo e Trieste.

L’ammiraglio Romano Sauro è stato Commissario straordinario della Lega Navale Italiana nel periodo 2015-2017 ed è l'attuale vicepresidente della Sezione LNI Lido di Enea-Terracina (di cui è stato presidente dal 2013 al 2015) nonché socio benemerito della stessa Lega Navale Italiana. Lo spirito di libertà, di giustizia, di solidarietà, di amor di patria contraddistinsero e segnarono la vita dell’eroe capodistriano Nazario Sauro, che il nipote Romano ha divulgato con il progetto, patrocinato dalla Lega Navale, “Sauro100 – un viaggio in barca a vela per 100 porti per 100 anni di storia” da ottobre 2016 a ottobre 2018 con la sua barca Galiola III, toccando tutti i porti italiani e facendo sosta in gran parte delle sezioni della LNI. 

Il docufilm intende volgere uno sguardo sereno verso un futuro che si vuole immaginare senza confini e contrapposizioni.

 

 

 

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