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Parte il prossimo 3 novembre la quindicesima edizione della rassegna letteraria "Storie scritte sull’acqua", promossa e organizzata dalla Sezione della Lega Navale Italiana di Monfalcone. 

 

Curata dal socio Paolo Polli, la rassegna si svilupperà in cinque incontri, dal 3 novembre al 1º dicembre e si terrà negli spazi della Sezione di Monfalcone in Via dell’Agraria, 54. La manifestazione è aperta non solamente ai soci della LNI ma anche ai tanti appassionati che nel corso degli anni si sono avvicinati alla manifestazione, rendendola un appuntamento di spicco nel panorama culturale cittadino e non solo.

 

Si inizierà venerdì 3 novembre alle ore 18, come tutti gli incontri che seguiranno, con Isabella Panfido, poetessa veneziana, che è stata giornalista radiofonica e collabora come giornalista pubblicista alle pagine culturali de “Il Corriere del Veneto”. Ha ideato e condotto la trasmissione “L'arca delle parole”, programma radiofonico dedicato alla poesia per Radio 24 de Il Sole 24 ORE. Traduce dal russo e dall’inglese; sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, sloveno e croato. Panfido presenterà il libro “Lagunario”, una dichiarazione, un viaggio nell’anima di chi ama la sua terra natia. La ama e ne coglie le sofferenze, le problematicità. La scelta è quella di lasciare i sentieri ben definiti dal turismo abituale veneziano per dedicarsi invece ad alcune isole, satelliti periferici del grande centro storico. L’autrice si sposta da isola a isola, e anche la più piccola ha storie infinitamente grandi da restituire al lettore. Il libro ha avuto 3 edizioni con il marchio Santi Quaranta ed è stato tradotto e pubblicato in Inghilterra; ha inoltre vinto il Premio Gambrinus Mazzotti, il Premio La Voce dei Lettori e il Premio Latisana per il Nord-Est.

 

La scrittrice veneziana sarà introdotta da Cristina Cristofoli, curiosa giramondo e scrittrice, laureata in Scienze Internazionali e diplomatiche.

 

Seguirà, il 10 novembre, “Storie sotto il mare” scritto da Pietro Spirito, scrittore e giornalista professionista alle pagine culturali del quotidiano "Il Piccolo"; ha pubblicato saggi, romanzi, racconti e curato antologie. Collabora con la Rai e diverse riviste e periodici, tra cui "L'Indice".

 

A introdurre l’autore il Presidente della Lega Navale di Monfalcone Francesco de Savorgnani.  “Storie sotto il mare” parla di avventurieri, palombari, inventori, militari, scienziati: seguendo il filo blu del rapporto tra l’uomo e il mare, tante storie straordinarie che sembrano uscite da un romanzo di Jules Verne. Da quando, negli ultimi due secoli, la tecnologia ci ha permesso di trascorrere molto più tempo sotto il mare, nelle profondità subacquee accade di tutto, come mostrano le straordinarie vicende raccontate in queste pagine.

 

Il venerdì successivo, 17 novembre, sarà la volta di Roberto Weber, triestino che svolge attività di consulenza per soggetti pubblici e privati sul fronte della comunicazione e del marketing. Nel 1982 è stato tra i fondatori dell’istituto SWG, in cui ha ricoperto la carica di presidente fino al 2013. Oggi è presidente dell'Istituto Ixe, conosciuto a livello nazionale per le ricerche di marketing, indagini demoscopiche, sondaggi, consulenza sulla comunicazione. Da anni è editorialista del quotidiano “Il Piccolo” ed è stato a lungo ospite fisso ad Agorà, programma di informazione di Rai3, in qualità di sondaggista. Ha scritto “Perché corriamo?” (Einaudi), nato dalla sua passione per lo sport, “Miss Melandri e le parole magiche” (Battello Stampatore), “I nuovi barbari” (Baldini + Castoldi Dalai Editore).  Weber parlerà del suo ultimo libro, “L'uomo che parlava alle statue”, che sul filo di una memoria asciutta e a tratti profondamente ironica, risale il Novecento. Lo fa avvalendosi dei tornanti angusti di una vicenda famigliare immersa in una composita (e scomparsa) comunità etnica e culturale, per cogliere i più ampi risvolti della storia cittadina.

 

L’autore dialogherà con Mario Brandolin, da anni nel mondo del teatro, giornalista critico teatrale, che ha affiancato per anni Moni Ovadia nella direzione artistica del Mittelfest, e ha curato diverse stagioni in importanti teatri della regione, oltre a numerose rassegne come, ad esempio, quella estiva aquileiese.

 

Il 24 novembre sarà la volta di Jasna Tuta con il libro “Un oceano di emozioni”, che è il coinvolgente racconto della prima traversata oceanica di una giovane donna, una prima volta che ha il sapore delle navigazioni di un tempo; perché, se ti concedi la possibilità di farti emozionare fino in fondo, il mare, potente maestro di vita, saprà insegnarti la sua lezione più importante, vecchia come il mondo: ogni viaggio è una scoperta, anche di sé stessi. “Un oceano di emozioni” è un romanzo ben strutturato, per niente banale, che riesce a catturare l’attenzione dei lettori senza troppi artefatti, semplicemente raccontando. La scrittura è un’importante fonte di comunicazione e ne è perfettamente consapevole l’autrice del romanzo Jasna Tuta, nata a Trieste, laureata in Scienze della Formazione primaria a Lubiana (Slovenia). Scrive, viaggia, naviga, ama le immersioni, insegna e sogna. È innamorata del mare e passa i suoi giorni a inseguire l'orizzonte, quello metaforico, ma anche quello fisico.

 

Introdurrà e dialogherà con l’autrice Marko Marinčič, a lungo giornalista caporedattore del giornale “Primorski Dnevnik”.

 

A concludere la rassegna di autunno 2023, il 1º dicembre, ci sarà Cristiano Tiussi. Laureato e specializzato in Archeologia classica all’Università di Trieste, consegue il dottorato di ricerca in Archeologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con tesi sull’urbanistica di Aquileia antica. Dal 2014 è direttore della Fondazione Aquileia. Coordina gli interventi di valorizzazione delle aree archeologiche del sito UNESCO e ha curato numerose mostre e pubblicazioni volte a far conoscere i legami dell’antica Aquileia con i paesi del Mediterraneo e il Vicino Oriente. Il tema dell’incontro che lo vedrà protagonista è Un mare di storia, Aquileia e Grado. Il sito UNESCO “Area archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale” conserva i resti di una delle più grandi e ricche città dell’Impero romano, la maggior parte dei quali rimane ancora da scavare al disotto dei campi agricoli e del nucleo urbano di più recente impianto. Si tratta quindi della più grande riserva archeologica del suo genere, anche in relazione al ruolo chiave che la città e la sua Basilica hanno rivestito nel processo di evangelizzazione di parte dell’Europa centrale. Grado è figlia di Aquileia, ma è madre di Venezia. La Serenissima, sempre più potente, importò da Grado il culto di San Marco e col tempo la spogliò di parecchi tesori e del privilegio di chiamare patriarca il proprio vescovo. Con il nostro ospite ripercorreremo il rapporto storico fra le due città. A introdurre la lectio di Cristiano Tiussi sarà Paolo Polli, curatore della rassegna “Storie scritte sull’acqua”.

 

Come anche per la scorsa edizione, gli ospiti avranno modo di intrattenersi con gli autori al termine di ogni incontro per un brindisi con i vini della Cantina Ca’ Tullio di Aquileia e approfondire i temi trattati nel corso della serata.

 

 

 

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