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Rinascita, libertà e valori. La capacità di ricominciare a progettare dopo avere ricevuto la diagnosi di una malattia e quella di vivere il mare e la vela come ambiente riabilitativo a bordo di imbarcazioni sottratte al malaffare e impiegate oggi in attività di pubblico interesse. Sono i temi centrali del libro “La Vela magica” scritto da Giusy Scandurra e Agatino Catania con le illustrazioni di Seby Genovese, che sarà presentato sabato 14 dicembre alle 10.30 da JoyHub Event Factory, in via Scuto Costarelli, 26 a Catania.

Il volume è il risultato di un progetto che rivede insieme al lavoro la professoressa Giusy Scandurra, direttore UOC Oncologia Medica, Ospedale Cannizzaro, ricercatrice presso l’Università Kore di Enna ed esperta nel trattamento di tumori ginecologici e mammari e il contrammiraglio (aus) Agatino Catania, presidente della Lega Navale Italiana Sezione Aci Trezza e Delegato della Lega Navale Italiana per la Sicilia Orientale. Insieme, o meglio, “a quattro mani” hanno unito mondi solo ipoteticamente distanti come quello della Lega Navale Italiana e dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cannizzaro che affianca l’attività di Alleanza Contro il Tumore Ovarico (ACTO) Sicilia, riuscendo a intrecciare parole ed emozioni capaci di far ritrovare se stessi e riconnettersi con gli affetti più cari: di “spiegare le vele” come viene descritto ne “La Vela magica”.

La “Vela magica” è la storia di Gioia, Samyra e della loro mamma. Delle vele bianche che guardavano all’orizzonte e che diventano sempre più lontane. Ma anche quando soffia il vento forte della tempesta basta “orientare le vele” e continuare a navigare stretti, tutti insieme come un vero equipaggio. Gioia, Samyra e la mamma diventano marinai di un equipaggio, su splendide barche a vela, che con l’aiuto della Lega Navale Italiana raggiungono un porto sicuro in cui essere di nuovo “libere” di guardare l’orizzonte.

“Le gioiose protagoniste del libro - racconta Giusy Scandurra - vivono guardando il mare, ma arriva una brusca interruzione nella loro vita: la malattia. Una delle problematiche quando una malattia oncologica compare nella vita di un individuo e quindi di una famiglia è quella di non poter vedere il futuro, di non poter guardare l’orizzonte. Grazie a questi progetti e alla possibilità di andare fisicamente per mare insieme agli uomini e alle donne della Lega Navale, riusciamo in qualche modo a riappropriarci della capacità di tornare a progettare”.

“Incrementare e costruire attraverso lo spirito di equipaggio dei legami sempre più forti – aggiunge Agatino Catania – per chi vive momenti di difficoltà è estremamente importante. Rappresenta il valore aggiunto che insieme alle terapie mediche consente di affrontare la malattia con una prospettiva diversa. Con le nostre imbarcazioni, che provengono da un passato fatto di illegalità e che lo Stato ha affidato alla Lega Navale Italiana, oggi portiamo avanti una nuova missione e desideriamo offrire alle pazienti la possibilità di potere vedere di nuovo l’orizzonte e ricaricarsi di un’energia che consentirà loro di vincere i momenti di difficoltà”.

Questa intensa esperienza con ACTO, per la Lega Navale, è solo l’ultima di una lunga serie di attività sulla vela e la salute promosse dalla Sezione di Aci Trezza e dalle strutture della LNI della Sicilia Orientale. Con il progetto LEGAmi, infatti, è stato possibile giocare ai nodi con i figli delle pazienti per enfatizzare il valore dei “legami” tra mamma, figlio e famiglia. In “Trezza in Vela”, una regata competitiva, le pazienti sono state parte attiva nel preparare striscioni con i colori di ACTO che sono stati posti a riva in ciascuna imbarcazione e con essi sensibilizzare la società al tema della prevenzione.

“La prevenzione dei tumori ginecologici, dunque, non è solo un problema di donne e del parlarne tra donne. Anzi – come sottolinea la presidente di ACTO Sicilia, Annamaria Motta – la malattia oncologica si ripercuote sull’intera famiglia e la diffusione dell’informazione riguarda tutti. In questo senso, l’attività che ACTO Sicilia porta avanti è volta ad avviare collaborazioni con settori solo apparentemente lontani, ed invece nascono iniziative magiche come questa con la Lega Navale”.

Dopo il rinvio dell’evento per domenica 2 giugno, il forte scirocco ha impedito la realizzazione della 3ª edizione della “Regata delle Rondini”, riprogrammata per domenica 9 giugno.

Dopo il benvenuto da parte del gruppo organizzatore, composto dalla Dr.ssa Paola Bellardini (Presidente del Comitato di Latina dell’ANDOS) e dal Dr. Franco Bordò (Presidente del Circeo Yacth Vela Club), è stato studiato e prontamente attivato un lato B per fronteggiare le avverse condizioni metereologiche. I presenti, infatti, hanno potuto partecipare ad una scuola di vela a bordo

Le socie ANDOS sono state accolte a bordo delle barche ormeggiate nel porto di San Felice Circeo, dove gli armatori hanno offerto un corso di base sulla vela, spiegando nomenclature principali, andature in base al vento, attività di un equipaggio in crociera ed in regata, oltre a storie ed aneddoti legati al mare, il tutto accompagnato da simpatici aperitivi.

La soddisfazione delle socie ANDOS è stata palese e grazie a questa inaspettata iniziativa molte di loro hanno manifestato interesse nell’avviarsi a corsi di vela per sè stesse e per i loro familiari.

Il clou della giornata è stato quando una coppia di simpaticissimi velisti austriaci, giunti la sera prima nel porto del Circeo, ha raccontato ai presenti la loro incredibile avventura su una piccola barca a vela di soli sette metri, partita dall’Austria e giunta nel tirreno attraversando prima i fiumi di mezza Europa e poi i mari della Turchia e della Grecia. Una incredibile coincidenza era il colore delle maglie che vestivano: l’arancio, lo stesso colore rappresentativo dell’ANDOS e dei guidoni che sventolavano tra i pontili del porto.

L’evento si è concluso con un momento conviviale nel piazzale del porto, dove tutti i presenti hanno potuto degustare cibi sani del nostro territorio, sapientemente preparati da un gruppo di volontari appartenenti alla famiglia Celebrin di B.go Vodice, una piccola comunità pontina che non ha mancato di sponsorizzare l’evento con cibo e bevande.

La 4ª edizione della “Regata delle Rondini” è prevista nel mese di maggio 2025, sperando che il tempio sia più clemente.

È in programma domenica 9 giugno la 3ª edizione della “Regata delle Rondini”, organizzata dal Comitato ANDOS di Latina OdV, in collaborazione con il Circeo Yacht Vela Club e con la Cooperativa Circeo Primo, con partenza dal porto di San Felice Circeo.

Inizialmente in programma per lo scorso 2 giugno, ma rinviata a causa delle avverse condizioni meteo, la regata porterà di nuovo in mare le donne associate ANDOS sulle barche a vela messe a disposizione dagli armatori locali.

La veleggiata sportiva prevede di raggiungere una boa a poche miglia dalla linea di partenza ed il rientro in porto. Alle ospiti imbarcate non verranno ovviamente chiesti compiti tecnico/velistici, ma verrà altresì offerta la possibilità di passare qualche ora di serenità a bordo di una barca a vela, comprendendo in modo semplice e diretto come una imbarcazione a vela si muove con il vento e come può raggiungere qualsiasi meta, a prescindere dalla direzione del vento.

Tutte le imbarcazioni saranno fornite di un drappo di colore arancio rappresentativo dell’Associazione, che sventolerà come segno di partecipazione e solidarietà.

Nell’area portuale, inoltre, sarà presente un gazebo dell’ANDOS con le volontarie che accoglieranno il pubblico che desideri essere informato sia sulle attività dell’Associazione, che sui programmi di screening regionali.

A fine regata avrà luogo un momento conviviale.

 

L’ANDOS è presente in Italia con 52 Comitati e a Latina è attiva dal 2010. La mission dell’Associazione è prendersi cura delle donne operate di tumore della mammella attraverso varie attività: sostegno psicologico, linfodrenaggio del braccio coinvolto, percorso nutrizionale e attività motoria di gruppo, attività occupazionale di gruppo, fornitura gratuita delle parrucche, attività culturali e ricreative.
L'ANDOS si impegna, inoltre, ad informare la popolazione per aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione primaria e secondaria e l'adesione ai programmi di screening oncologici regionali oltre a raccomandare il percorso multidisciplinare di cura del tumore della mammella presso le Breast Unit.
Le Volontarie, donne già coinvolte nella malattia e non, si adoperano giornalmente con entusiasmo per garantire le attività su riportate, in completa gratuità.
Per perseguire gli obiettivi di cui sopra ed accogliere le donne in ogni fase del proprio percorso diagnostico e terapeutico, l’ANDOS organizza e promuove ogni anno eventi solidali coinvolgenti e talvolta emozionanti come quello del prossimo 9 Giugno nel Porto del Circeo.

È stata presentata alla Spezia la prima scuola di vela rivolta a persone con diverse disabilità, risultato di un accordo attuativo di collaborazione stipulato il 20 luglio 2023 tra Marina Militare, Comando Interregionale Marittimo Nord, e Lega Navale Italiana, sezione della Spezia.

Con quest’intesa, la Marina Militare e la Lega Navale Italiana si impegnano a collaborare per la promozione degli sport acquatici a carattere marinaresco a favore di persone diversamente abili, organizzate in gruppi e coinvolgendo anche associazioni di tutela delle categorie protette.

La neonata scuola di vela propone infatti dei corsi di formazione nautica per persone di età superiore ai 14 anni, con disabilità fisica, intellettiva e psichica. I corsi verranno svolti a bordo delle Hansa 303, imbarcazioni, particolarmente adatte per consentire a tutti di avvicinarsi al mare e alla vela senza barriere. Le Hansa, infatti, sono un tipo di deriva estremamente stabile e maneggevole, che si caratterizza per le vele colorate ed è in grado di assicurare massima libertà e sicurezza nella pratica dello sport velico e nel contatto con l’acqua.

Per effettuare le attività formative il polo Hansa 303 della Spezia impiegherà due barche della sezione velica della Marina Militare e una imbarcazione della locale sezione della Lega Navale Italiana. I partecipanti ai corsi saranno seguiti da istruttori Marina Militare e LNI, con la collaborazione scientifica di un’équipe di ricercatori e studenti dei dipartimenti di Medicina Sperimentale e Clinica e di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, che ne monitoreranno i progressi socio-comportamentali.

L’obiettivo perseguito è quello di offrire strumenti concreti, sia logistici sia personali, per consentire la frequentazione di corsi di vela in totale sicurezza divulgando la cultura, i principi e i valori della Forza Armata grazie alle strutture tecnico-logistiche della Marina Militare come sistemi automatizzati di imbarco e sbarco dei disabili e grazie al supporto del personale militare preparato ad attività di vela para sailing.

“La Marina Militare, per sua natura legata al mare e a tutte le attività che sul mare si svolgono, partecipa sempre con entusiasmo alle iniziative realizzate al fine di promuovere lo sviluppo dello sport velico. Ciò è particolarmente valido nel caso di questa importante sinergia promossa insieme alla Lega Navale che ha l’obiettivo di offrire l’opportunità di vivere il mare e la vela a persone in condizioni di fragilità o disabilità. I nostri Hansa 303, gli istruttori militari qualificati e le nostre Sezioni Veliche sono pronti a supportare nel miglior modo possibile queste attività solidali confermando che, anche in questo settore, la Forza Armata non intende lasciare indietro nessuno”- ha dichiarato il capitano di vascello Giuseppe Cannatà, capo ufficio vela Marina Militare.

“Siamo lieti di dare avvio a questo primo progetto di avvicinamento al mare senza barriere frutto della collaborazione e dei valori condivisi tra Lega Navale Italiana e Marina Militare. L'attenzione verso i più fragili e l'inclusione di tutti nelle attività sociali e sportive, a prescindere da disabilità e condizione di svantaggio socio-economico, è uno dei compiti statutari della Lega Navale Italiana, fondata proprio alla Spezia 127 anni fa. L'associazione ha creduto molto sulla formazione di istruttori esperti di “nautica solidale” ed ha investito risorse sulle Hansa 303, derive di cui la LNI è ad oggi il maggior possessore in Italia. Vorremmo esportare questa importante collaborazione anche nelle altre città dove vi sono basi nautiche della Lega Navale Italiana e Sezioni veliche della Marina Militare” ha dichiarato l'ammiraglio di squadra Donato Marzano, presidente della Lega Navale Italiana.

Torna sabato 9 dicembre a Napoli il Trofeo Telethon, giunto quest’anno alla 26ᵃ edizione. La regata, organizzata dalla Lega Navale Italiana Sezione di Napoli, rientra tra le molte inziative promosse dall’associazione in tutta Italia a sostegno della prevenzione sanitaria e della ricerca scientifica. I proventi raccolti attraverso le quote d'iscrizione e le donazioni saranno devoluti alla Fondazione Telethon per la ricerca contro le malattie genetiche.

"Il Trofeo Telethon - sottolinea Michele Sorrenti, commissario della Lega Navale Italiana Sezione di Napoli -  è uno di quegli appuntamenti irrinunciabili torniamo in mare per offrire un aiuto concreto alla Fondazione Telethon e alla ricerca. I nostri velisti sono sempre molto sensibili ad iniziative di carattere sociale".

A collaborare con la Lega Navale di Napoli nell’organizzazione della regata solidale ci sono la Sezione Velica della Marina Militare, il Circolo Canottieri Napoli, l'Associazione dei Circoli Nautici della Campania, il Circolo Nautico di Torre del Greco, il Club Nautico della Vela e la Lega Navale Italiana Sezione di Castellammare di Stabia.

La regata, aperta a tutti monoscafi con lunghezza fuoritutto di almeno 6 metri, si svolgerà lungo un suggestivo percorso con partenza nello specchio d'acqua antistante il Castel dell'Ovo, che costeggia via Caracciolo fino alla collina di Posillipo.

I partecipanti sono suddivisi nelle categorie Orc regata/crociera, Orc Gran Crociera, Sport boat, Monotipi e Classe Metrica. Al primo classificato Overall del gruppo più numeroso sarà assegnata la coppa challenge "Trofeo Telethon".

L'imbarcazione "Our Dream", confiscata alla criminalità organizzata e assegnata alla Lega Navale Italiana per lo svolgimento di attività di interesse istituzionale, diventerà ancora più accessibile alle persone con disabilità grazie al progetto congiunto dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo e dell’Università di Palermo in collaborazione con la Lega Navale Italiana Sezione di Palermo. 

Al seminario "Metodologie di progettazione integrato in ambito velico" che si è svolto ieri, presieduto dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo Vincenzo Di Dio, sono intervenuti i professori Giuseppe Marannano e Antonio Mancuso, docenti dell’Università di Palermo, il neo-presidente della Sezione LNI di Palermo Nicola Vitello e Giuseppe Tisci, ex presidente e consigliere della Lega Navale di Palermo. I tre progetti realizzati e presentati ieri dagli studenti del corso di laurea di Disegno industriale serviranno a far scendere le persone con disabilità dal piano di coperta al piano di sotto coperta. Gli studenti hanno elaborato dei modelli tridimensionali per apportare le modifiche necessarie e rendere idonea e funzionale l'imbarcazione. 

"Siamo orgogliosi e felici - ha spiegato il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Palermo, Vincenzo Di Dio - di aver collaborato con la Lega Navale a questo progetto ambizioso e dal forte valore sociale e ringrazio gli studenti e i docenti dell'Università di Palermo per aver dato seguito allo sviluppo del progetto che consentirà l'utilizzo dell'imbarcazione a vela anche alle persone affette con disabilità". "Realizzeremo grazie a questo progetto una pedana mobile che permetterà ai disabili di scendere sotto coperta e tra gli obiettivi che abbiamo - ha affermato Giuseppe Tisci, consigliere della Lega Navale di Palermo - c'è quello di partecipare alla prossima regata Palermo-Montecarlo e alla Barcolana a Trieste". 

Ad illustrare il funzionamento dei futuri assetti da installare sull’imbarcazione, sono stati Francesco Lo Cascio e Gabriele Azza, studenti di Disegno industriale che hanno spiegato a BlogSicilia.it il meccanismo con il quale le persone con disabilità potranno accedere alla barca: “Sarà una pedana dove la persona salirà con la carrozzina. La stessa scenderò perpendicolarmente alla pavimentazione. Il progetto è stato realizzato in maniera tale che la struttura, arrivata all’altezza del pavimento, sparisce e si allinea con il suolo. L’abbiamo progettata così in modo da apportare il minor numero di modifiche all’esistente. Tanto è vero che le modifiche che andrebbero fatte sarebbero molto poche. Si dovrebbero eliminare soltanto un paio di pezzi per modificarli con quelli che abbiamo progetto noi. Per il resto, sarebbe solo componentistica aggiuntiva che sarebbe alimentabile con il sistema elettrico della nave”.

Al termine dei lavori, è stata consegnata una coppa al team dell'Ordine degli Ingegneri, che si è piazzato al secondo posto durante i campionati nazionali di vela, che si sono svolti a settembre.

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