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Si è tenuta a Palermo la presentazione del progetto Our dream e l’avanzamento dei lavori di abbattimento delle barriere architettoniche effettuati sul Jeanneau Sun Odissey 53 confiscato alla criminalità organizzata per traffico internazionale di stupefacenti e affidato alla LNI Palermo.

Ha aperto l’incontro, il Presidente della Sezione di Palermo Nicola Vitello, ricordando che il progetto Our Dream nasce parecchi anni fa grazie alla lungimiranza di coloro che hanno creduto nel forte potere inclusivo della vela capace di eliminare ogni barriera fisica e mentale e ha poi presentato le tante personalità presenti all’inaugurazione. Tutti hanno speso parole di encomio per il progetto Our dream. Ne citiamo qualcuna.

L’assessora comunale alle politiche sociali Rosy Pennino, sottolinea come «questa iniziativa rappresenti un modello che sempre di più il comune deve imitare che è il modello delle buone pratiche che mette insieme il privato sociale, l’impresa, la solidarietà e le libere professioni. Il comune manifesta tutta la disponibilità per immaginare un sostegno anche sotto il profilo delle risorse per le tante attività della Lega navale in favore dell’inclusione».

«Da soli non si fa niente. La nostra è una associazione propositiva che costruisce opportunità per tutti ed è bello vedere quando tutti danno il loro contributo, perdendo soldi e tempo ma in realtà si guadagna molto di più, giorno dopo giorno e ci rende ricchi: ricchi di sogni e di persone straordinarie» ricorda il Consigliere Nazionale LNI Beppe Tisci.

Vincenzo Picardi di Honda Italia che la mattina è andato a visitare l’imbarcazione è rimasto colpito da come la filosofia di Honda Italia di realizzare sogni dall’altra parte del mondo si sposi perfettamente con quella della LNI letta, in particolare, sulla poppa di Our dream: Una vela senza esclusi. Quando i sogni diventano realtà.

Ruolo importante è stato anche quello del Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo Ing. Vincenzo Di Dio, grazie al quale l’Ordine ha fatto un bando per gli studenti dei corsi tenuti dal Prof. Antonio Mancuso e dal Prof. Giuseppe Marannano dell’Università degli studi di Palermo, i quali hanno realizzato tre progetti di pedana elettrica a scomparsa di cui poi ne è stato scelto uno realizzato da Francesco Scalici dell’azienda L2F. L’Ing. Di Dio, emozionato, ci racconta come «noi ingegneri siamo abituati a vedere realizzati i nostri progetti, però me lo lasciate dire? Questo è qualcosa di veramente particolare». Gli fa da sponda il Prof. Antonio Mancuso per il quale «questo progetto nasce dal lavoro appassionato di chi va per mare e sposa in pieno lo spirito collaborativo della Lega navale dove ognuno ha messo quello sapeva fare». 

Dopo aver mostrato il prototipo della pedana elettrica a scomparsa per accedere sottocoperta l’incontro si è concluso issando, con l’aiuto di una gru, il Code Zero appena realizzato dalla veleria MALTA SAIL Factory Italia - Loft di Palermo di Daniele Bertorotta e gentilmente offerta da alcuni supporters della sezione: la concessionaria HONDA Veg Motors srl di Palermo, Lascatutto Boating Consulting, Reale Mutua e MSF. (R.T.)

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