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Grande prova degli atleti Lega Navale di Chiavari-Lavagna al Palio Marinaro del Tigullio, svoltosi domenica 16 luglio a Chiavari. Nella gara finale ottimi piazzamenti dagli atleti: nella categoria Gozzo Juniores l’equipaggio composto da Edoardo Bacigalupo, Marco Carrara, Alessandro Petralia e Marco Gandolfo si è piazzato al 2° posto, mentre il Gozzo Palio 22 Palmi composto da Francesco Romaggi, Felix Fischer, Gabriele Solari e Riccardo Suma ha ottenuto il terzo piazzamento. Timoniere di entrambe le squadre, Susanna Nicolini.

Al mattino inoltre, a Palazzo Bianco, sono state consegnate le "borse sportive" in memoria di Marco Di Capua. Volute fortemente dalla famiglia del sindaco, prematuramente scomparso nel 2021 e grande appassionato di canottaggio, sono state consegnate a due studenti del Liceo Marconi Delpino di Chiavari, selezionati fra i più meritevoli come profitto scolastico ma non iscritti a nessuna società sportiva. La borsa sportiva gli darà la possibilità di frequentare un anno di corso di canottaggio proprio presso la Lega Navale di Chiavari-Lavagna. I due studenti, Tommaso Zero e Jacopo Albertin, sono stati premiati dalla vicesindaca Michela Canepa, vedova Di Capua e dal consigliere delegato allo sport, Andrea Dagnino alla presenza di altri rappresentanti della Giunta, della presidente dell'associazione Amatori Palio del Tigullio, Carolina Birindelli, e della presidente LNI Chiavari-Lavagna Monica Corte.

Soddisfatta la presidente della LNI Monica Corte che negli ultimi mesi ha portato diverse novità nella sezione: “I soci, come da statuto, sono la forza vitale dell’associazione – ricorda – Siamo entusiasti e onorati di avere questi due nuovi giovanissimi soci, Tommaso e Jacopo, con noi, grazie alla borsa di studio sportiva in memoria di Marco Di Capua”.

La presidente ha sfilato con la maglietta dell’area canottaggio dedicata al compianto sindaco, al corteo storico partito dal centro sino all’arenile: a sfilare, gli equipaggi del Palio (22) e il Gruppo Sbandieratori di Lavagna.

Per la LNI la rievocazione storica con l’equipaggio composto da Marco Rocca, Marco Porzio, Luca Bevegni e Diego Boggiano. Scimmia Elio Grondona.

“Una giornata memorabile – conclude Corte - un grazie ai nostri soci a terra e a mare e a tutti coloro che hanno reso così speciale questa giornata di sport, condivisione e ricordo”.

EUGENIO GHERSI

Un medico di Marina sulle vie del mondo

 

Edizioni: CLD Libri, 2019
Autore: Flavio Serafini
Pagine: 207 € 35

 

Ho iniziato la lettura di questo testo con la naturale curiosità di scoprire quali motivazioni abbiano indotto l’autore a realizzare un’opera del genere. Mi ero predisposto a leggere le gesta di un ufficiale medico di Marina e invece mi sono trovato proiettato in autentiche e molto interessanti pagine di storia. Ho visitato la concessione italiana a Tientsin rilevando quanto successo avesse ottenuto l’attività dei connazionali. Ho navigato sulla Carlotto sul grande fiume, lo Yang-tze-Kiang, sentendo sulla mia pelle l’adrenalina che aumentava in prossimità delle rapide quando i “cinesi rossi” volevano manifestare la loro presenza con armi da fuoco. Ho vissuto gli sbalzi termici e le difficoltà di movimento nelle due spedizioni in Tibet e mi sono lasciato affascinare da un approccio alla vita del lamaismo che nella semplicità dell’espressione “retto pensiero, retta parola e retta azione” mette in discussione i nostri comportamenti spesso alla ricerca del “compromesso migliore”. Questo trasporto è stato possibile perché la figura di Ghersi è sempre presente sullo sfondo, quasi a non voler anteporsi all’importanza degli eventi narrati. Nella trattazione, però, emerge il peso del ruolo da lui svolto per il buon esito delle missioni. È una biografia storica che, in parte, risponde alla concezione dello storico Thomas Calyle: “La storia del mondo non è altro che la biografia dei grandi uomini”, ma sembra voler evidenziare che la storia è condizionata anche dalle azioni di tanti eroi di cui non vi è traccia. Vederne riconosciuto qualcuno, come nel caso di Ghersi, non può che far piacere e rende parziale giustizia a tanti eroi trasparenti e privi di notorietà.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

VELA PASSIONE FOLLE

Ordinaria follia in mare e sulla terraferma

 

Autore: Anacleto Realdon
Pagine: 144; € 14

 

Ci sono diversi modi per viaggiare. La vita stessa è un viaggio e di questo ci parla l’Autore. Un libro autobiografico in cui egli ripercorre tutte le fasi della sua vita, evidenziando le situazioni cruciali che hanno indotto cambiamenti anche decisivi del proprio percorso ed una professione, quella dello psichiatra, che inevitabilmente ha influenzato l’evoluzione della stessa. Un viaggio che assume diverse connotazioni. Il viaggio, visitando diverse realtà, nelle menti dei suoi pazienti che, come tutti i viaggi, lasciano sensazioni, ricordi, emozioni, ma sono viaggi che non scegli, che ti portano in posti che magari non avresti mai avuto desiderio di visitare. Il viaggio in sé, fare nuove esperienze, vedere nuovi posti, conoscere altre persone, altri modi di vivere altri usi e costumi, questo sì, frutto della tua voglia di crescere “spiritualmente”, della tua voglia di nuovo e di libertà di scegliere. E per vivere questa esperienza nel modo più intimo, appassionarsi al mondo della vela, dove il viaggio ha, come in poche altre modalità, elementi introspettivi che ti portano ad approfondire la conoscenza di te stesso. Nel momento in cui la tua vita si barcamena tra queste due forme di viaggio hai bisogno di compendiarla, di bilanciarla, e l’Autore dopo diversi esperimenti trova una soddisfacente soluzione di equilibrio. Un racconto particolare ed interessante, con tante storie, alcune molto toccanti, scritto in un linguaggio semplice ed uno stile narrativo coinvolgente che introduce una visione terapeutica della vela, unanimemente condivisa da noi che l’amiamo, ma anche taumaturgica e …. abbiamo bisogno di credere nei miracoli.

Buona lettura

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

200 ANNI DI ITALIANI IN GUERRA

False vittorie e false sconfitte

 

Edizioni: Mursia – Milano 2022
Autore: Enrico Cernuschi
Pagine: 309 - € 18

 

L’ultima opera di un A. ben noto ai lettori di Lega Navale ci porta per mano ad una rilettura della storia patria di particolare interesse. Si tratta di due secoli di storia militare ed economica in cui, pur citando ogni volta in cui sia opportuno farlo la predominanza onnipresente del potere marittimo nelle cose di casa nostra, si esaminano con attenzione, insieme agli elementi di storia navale, anche quelli militari terrestri ed aeronautici, per supportare un ragionamento che sostanzialmente tende a richiamare l’attenzione del lettore essenzialmente su di un fatto: nei due secoli trattati, come già anche in un passato più remoto, ben pochi episodi sono stati tali da farci vergognare! In situazioni analoghe, altre nazioni fecero di peggio sia dal punto di vista del coraggio che da quello della logistica, della conduzione delle operazioni, della qualità dei mezzi, dell’uso delle risorse. L’A., che supporta le sue tesi con numeri incontrovertibili derivanti da ricerche effettuate in prima persona nei principali archivi del mondo, s’interroga sul perché una certa storiografia nostrana debba additarci come un popolo di perdenti mentre, in realtà, abbiamo spesso vinto e continuiamo a farlo. Anche battaglie che vengono date come perse, ad un’analisi più approfondita risultano sicuramente vinte negli esiti, nelle conseguenze generate… Gli unici che risultano veramente perdenti sono alcuni individui che in maniera spesso auto referenziata si definiscono storici ma che, alla fine, non fanno che reiterare tesi obsolete continuando ad accettarle senza alcuno spirito critico. Un libro che si legge volentieri, con interesse e con la piacevole sensazione che qualcuno, una volta tanto, stia facendo chiarezza, ricordando a chi l’avesse dimenticato che, nonostante i tanti detrattori, gli Italiani non sono secondi a nessuno.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

QUATTRO BAMBINI E UNA MANCIATA DI SIRENE

 

Edizioni: Il Frangente, 2021
Autore: Marina Grasso
Pagine: 110 € 16

 

Un mondo magico in fondo al mare, una piccola fiaba che racconta di quattro bambini alla scoperta di una realtà inaspettata e straordinaria che cambierà per sempre le loro vite e li porterà a guardare il mare e tutte le sue creature con occhi nuovi e consapevoli.

“Quattro bambini e una manciata di sirene” di Marina Grasso per le edizioni Il Frangente, è la favola che l’Autrice, skipper esperta e da sempre appassionata di sport a vela, dedica ai suoi figli per insegnare a tutti i bambini a guardare il mare senza paura ma con rispetto e amore.

Come nei veri libri di favole, il testo è corredato dalle belle illustrazioni piene di colori di Erica Bortoloso ed in aggiunta, in linea con l’intento “didattico” del testo, l’Autrice, lo completa con un piccolo, prezioso “dizionario del mare” per spiegare con parole semplici e chiare anche per i lettori più piccoli, i termini tecnici essenziali per un vero marinaio.

E’ questa la “lezione” che ci propone Marina Grasso attraverso il racconto di quella che comincia per Filippo e Greta ed i cugini Mattia e Ginevra, protagonisti di questa storia, come l’ennesima, vacanza in barca a vela con i genitori, uguale a tutte le altre estati, lontani per un intero mese dagli amici di sempre, solo con la compagnia forzata dei cugini, fra schermaglie quotidiane, la noia dei lunghi pomeriggi assolati e nuotate svogliate fino a quando all’improvviso tutto si trasforma in una avventura inaspettata e meravigliosa.

Come nelle favole dove tutto è possibile, i quattro bambini iniziano il loro viaggio negli abissi accompagnati da re Tritone e dalle sue sirene, fino alla città sottomarina e al palazzo reale, nuotando in un mondo bellissimo pieno di colori e di creature incredibili che parlano la loro stessa lingua e condividono gli stessi giochi mentre il re saggio spiega come sia loro la responsabilità che tutta questa vita e questa bellezza non vada perduta.

Ecco allora re Tritone guidare i suoi nuovi amici tra i fondali incontaminati mostrando i tesori di mille relitti custoditi nel mare da secoli, spiegando come questi tesori non debbano essere depredati, ma siano da proteggere esattamente come devono esserlo tutte le creature che vivono in questo mondo incantato.

E i quattro bambini diventano i fedelissimi custodi di questa avventura segreta, impossibile da raccontare o condividere con gli adulti che, sorpresi dalla loro inaspettata, nuova attenzione per la natura e tutte le sue creature, non riescono a spiegarsi come la solita estate in barca abbia potuto cambiare i loro bambini per sempre.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

Lo scorso 19 giugno le Sezioni LNI di Firenze, Prato e Pistoia hanno accompagnato i ragazzi della Cooperativa Sociale Kepos di Prato nella loro prima uscita a vela: il mare si sa, rapisce tutti, e il suo richiamo è talmente forte da consentire di superare ogni ostacolo, a volte anche il più difficile.

Sette giovani con importanti difficoltà fisiche (paraplegia e tetraplegia) hanno trascorso un’intensa giornata in barca vela con partenza da Cala dei Medici, assieme ad alcuni familiari ed educatori. Piccoli velisti, anzi no: grandi navigatori che hanno sognato con l’anima, assaporando il profumo del sale e il soffio della leggera brezza e che si porteranno poi dietro questa loro prima esperienza per tanto tempo.

Attraverso “lo strumento” barca, ragazzi e adulti, sono stati stimolati ad entrare maggiormente in relazione con l’ambiente che li circondava; prima di tutto quello interno (il proprio io), poi quello esterno (lo spazio circostante) ed infine, presa un po’ di confidenza con questi nuovi spazi lo sguardo si è naturalmente alzato e andato verso ed oltre l’orizzonte (il territorio). Il gruppo, infine, presa coscienza dei propri limiti è divenuto equipaggio.

Un grazie agli armatori LNI che, come sempre, con amore e dedizione hanno messo a disposizione dei ragazzi e dei loro familiari il proprio tempo e le loro imbarcazioni. Un grazie agli istruttori che li hanno accompagnati e ai soci e Consiglieri Roberta Asta e Franco Bonito che hanno organizzato perfettamente l’uscita.