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A fine 2018 erano 19 le sezioni LNI operative con barche a vela paralimpiche

Compie vent’anni il progetto “Mare per tutti”, redatto dalla LNI Savona nell’agosto 1999 su richiesta del Comune e realizzato in parte con il contributo di una legge che stanziava fondi per lo sport ed il turismo per disabili, poi erogato nel 2002, con cui la sezione si dotò di n. 4 “singoli” paralimpici della Classe 2.4mR, iniziando così a promuovere la vela per disabili.

All’epoca, solo altre tre sezioni LNI erano già operative con i 2.4mR, dai primi anni ’90: Mandello del Lario, Milano e Genova Centro, i cui velisti con disabilità motoria partecipavano all’intenso circuito di regate della Classe, da quelle nazionali e internazionali, insieme ad avversari normodotati, fino alle paralimpiadi. 

Ma l’iniziativa della Lega Navale savonese si è rivelata importante anche come “progetto pilota”, tracciando la rotta che ha portato alla attuale diffusione di ben 71 barche paralimpiche presso 30 sezioni, con una decisa impennata di oltre il 40%  impressa negli ultimi due anni dal supporto della Presidenza Nazionale.

Infatti, quel progetto del ’99 e soprattutto i suoi risultati negli anni successivi erano riisultati determinanti per la firma, il 20/06/2011, dell’Accordo di reciproca collaborazione fra la Regione Liguria  e la Lega Navale Italiana, basato essenzialmente sull’attuazione annuale di progetti di Promozione Sociale (come appunto la vela per disabili) e di Educazione Ambientale: una svolta ovviamente interessante per le sezioni LNI di tutte le altre regioni. Nel 2010 la LNI Savona aveva promosso al Salone di Genova un convegno per lanciare il progetto su scala nazionale puntando sul “doppio” Access 303 che aveva aggiunto alla propria flottiglia. Questa barca australiana per disabili, diffusa già da tempo in tutto il mondo ma importata solo da quell’anno anche in Italia, si era dimostrata ideale per la formazione velica dei disabili, grazie all’istruttore affiancato al timoniere, e la Presidenza Nazionale LNI aveva dato maggior forza all’Accordo che sarebbe seguito con la Regione dotando la Liguria di altre due “303”: una alla LNI Genova, dove era attivo il primo istruttore disabile nazionale (Silvano Malagugini), ed un’altra con la funzione di “barca LNI regionale” a rotazione fra le sezioni richiedenti. In seguito, questa barca a due posti dalla filosofia “amichevole” è diventata la attuale Hansa 303 (dal nome della gru indonesiana che spicca sulla vela), selezionata anche da World Sailing per il “doppio” paralimpico, e individuata dalla Presidenza Nazionale LNI come unità su cui puntare per ampliare quanto più possibile la vela per disabili sotto il guidone LNI, dando pratica attuazione alla Promozione Sociale che figura fra i principali scopi istituzionali.

A fine 2018 erano 19 le sezioni LNI operative con barche a vela paralimpiche, di cui 6 attive con i “singoli” 2.4mR (n. 19 barche) e 17 quelle che impiegano i “doppi” Hansa 303 (n. 35 barche), con 4 sedi dotate di entrambe le unità.

Di queste, ben 6 sezioni si sono attivate nel 2018 con n. 12 Hansa 303 di un primo lotto del “doppio” paralimpico di una promozione della Presidenza Nazionale LNI, con un parziale contributo alle sezioni stanziato a fronte di un accordo con l’importatore promosso dalle sezioni di Brescia-Desenzano e Palermo, che hanno ripreso in parte e attuato gli obbiettivi del “vecchio” progetto savonese.

E nel 2019 alla flottiglia si aggiungono le “303” di ulteriori 11 sezioni che hanno a propria volta aderito alla promozione LNI del secondo (e ultimo) lotto, portando a ben 52 unità il totale dei “doppi” paralimpici nelle sezioni LNI (vedi tabella).

Fra le esperienze delle sezioni LNI operative con barche a vela paralimpiche troviamo interessanti spunti di riflessione.  Un esempio è quello dell’utilità delle sinergie con altre associazioni per le sezioni che non hanno le barche paralimpiche oppure le infrastruture per l’accessiblità dei disabili, come nel caso delle sezioni di Porto San Giorgio e di Trieste che collaborano con associazioni prprietasrie di barche mettendo a disposizione le proprie strutture, oppure il caso della LNI Sanremo che ha le barche ma non le strutture e per imbarcare i disabili fruisce del pontile deilla locale Associazione Canottieri. Un altro aspetto riguarda le potenzialità delle barche perché, a differenza dei “singoli” 2.4mR che sono unità estremamente tecniche, per timonieri molto competitivi e quindi alquanto “esclusive”, le Hansa 303, oltre a consentire ai disabili di partecipare comunque alle regate, sono decisamente adatte a tutti (“inclusive”) grazie alla loro disarmante semplicità, e quindi utilissime anche e soprattutto per la velaterapia, tanto per le disabilità fisiche (motoria, amputati) e sensoriali, quanto con insospettabile efficacia anche per le disabilità intellettivo – relazionali.

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