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Il 15 dicembre, presso il Quartier Generale di Via Acton a Napoli, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando Logistico della Marina Militare. L’ammiraglio di squadra Salvatore Vitiello è subentrato all’ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte.

Presente alla cerimonia il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, che ha sottolineato come "il Comando Logistico, pur essendo relativamente giovane nella sua attuale strutturazione, ha ereditato un prestigioso bagaglio di esperienze diventando uno dei tre pilastri su cui poggia la forza armata". Il CSMM ha ricordato che "le tante sinergie attive con le istituzioni e altre realtà locali dimostrano come la Marina Militare non sia semplicemente al fianco della città, ma sia parte integrante del suo tessuto sociale".

Ha presenziato alla cerimonia di avvicendamento anche il Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana, l'ammiraglio di squadra (aus.) Donato Marzano, che ha ricoperto l'incarico di Comandante del Comando Logistico della Marina Militare dal marzo 2015 al settembre 2016.

Il Comando Logistico della Marina Militare, dal quale dipendono organicamente o funzionalmente oltre 40 Comandi ed Enti della Forza Armata, è stato istituito il 1° maggio 2013. Dalla sua istituzione dirige, coordina e controlla le attività di supporto allo strumento operativo aeronavale, vero core business della Marina Militare. I circa 6000 uomini e donne, militari e civili, impiegati presso la linea funzionale logistica, operano quotidianamente nei settori della manutenzione navale, dell’ingegneria logistica e predittiva, dei materiali e delle scorte a controllo centralizzato, delle infrastrutture e delle opere portuali nonché a garanzia della sicurezza marittima attraverso la gestione del servizio fari e segnalamenti marittimi. Al Comando Logistico fanno capo, inoltre, per le specifiche funzioni di supporto, i Comandi Marittimi ed i Comandi ed Enti da questi gerarchicamente dipendenti, tra cui gli strategici stabilimenti di lavoro di La Spezia, Taranto ed Augusta nonché i depositi munizionamento e combustibili ed i magazzini dei materiali di scorta. Completano il quadro delle professionalità della linea funzionale i centri di sperimentazione ed il centro di allestimento per le navi di nuova costruzione.

Nel suo accorato discorso di commiato, dopo aver speso parole di elogio per il personale impegnato nella funzione logistica, l’ammiraglio Abbamonte ha tracciato un significativo bilancio dei suoi 18 mesi di Comando: “Si è trattato di un periodo particolarmente intenso, assolutamente entusiasmante. Un’esperienza bellissima, sia dal punto di vista umano che professionale, che ho avuto la fortuna di poter vivere nella mia città natale. Sono e sarò infinitamente grato alla Marina per avermi dato una simile opportunità. In concreto, si è dedicata grande attenzione all’attività quotidiana, quella fondamentale per assicurare il funzionamento delle Unità Navali in tutte le loro componenti. Sono state poi avviate numerose attività aventi un respiro più ampio, i cui frutti potranno essere apprezzati nel medio e lungo termine. Particolare attenzione è stata prestata alle relazioni con la cittadinanza: l’impegno negli ambiti sociale, culturale e sportivo, i rapporti con tutte le istituzioni locali, con i club, i circoli e le Università, hanno portato risultati importanti che sono stati oggetto di positiva attenzione mediatica”.

L’ammiraglio Vitiello, da oggi al vertice del Comando Logistico, proviene dalla città di Taranto dove, per cinque anni, è stato alla guida del Comando Marittimo Sud: “Ringrazio il Capo di Stato Maggiore della Marina per avermi concesso l’onore di indossare la terza stella e per avermi assegnato questo importante incarico di Comandante Logistico della Marina Militare. Io mi impegnerò ad affondare l’aratro nel solco già tracciato dall’ammiraglio Abbamonte e sarò a disposizione di tutte le istituzioni cittadine per supportare anche quelle attività che sono esterne agli incarichi specifici del Comando Logistico. Viva la città di Napoli e viva la Marina Militare”.

 

FONTE: Marina Militare

Oltre cento imbarcazioni sono scese in mare, l’8 dicembre, per lo storico appuntamento con la Velalonga e il Trofeo Telethon. Una giornata in mare che è stata, anche e soprattutto, testimonianza di vero impegno sociale. Giunta alla sua 36ª edizione, dopo due anni di stop a causa della pandemia, la manifestazione, organizzata dalla Lega Navale di Napoli e dal Comando Logistico della Marina Militare, si è svolta lungo un suggestivo percorso costiero che ha visto la partenza nello specchio d’acqua antistante il Castel dell’Ovo ed è proseguita lungo via Caracciolo e la collina di Posillipo.

Come da tradizione, la Velalonga è abbinata alla regata delle imbarcazioni composte da equipaggi “Over 60”, che vengono premiati con la Coppa Acton e alla Ladies' Cup, la regata che, dal lontano 1995, è destinata ad equipaggi tutti al femminile (ad eccezione dell’armatore, che non può, comunque, timonare). Entrambi gli appuntamenti si svolgeranno sabato 10 dicembre, mentre la Velalonga, inizialmente in programma per domenica 4, è stata posticipata al giorno dell’Immacolata a causa della presenza di navi militari in mare.

Negli ultimi anni, la Velalonga è diventata uno degli appuntamenti destinati alla raccolta fondi per combattere le malattie genetiche, in sinergia con Fondazione Telethon. Proprio alla Fondazione sono state devolute le quote di iscrizione delle imbarcazioni partecipanti, nonché i proventi della raccolta straordinaria di fondi - che è stata effettuata presso la base nautica della LNI del Molosiglio. Importantissimo, quindi, è stato raggiungere un gran numero di iscrizioni per quella che, da sempre, è considerata la Barcolana del Sud, al fine di offrire un aiuto concreto ai ricercatori di Telethon.

“Anche l’appuntamento con la Velalonga testimonia un ritorno alla normalità di cui tutti sentivamo il bisogno, dopo gli anni orribili del Covid – sottolinea il dott. Gino Filidoro, presidente della Lega Navale di Napoli – Siamo tornati con tanta voglia di regatare e di fare squadra, per offrire un aiuto concreto alla Fondazione Telethon e alla ricerca contro le malattie genetiche. Siamo riusciti a portare in mare tante imbarcazioni, per rimanere fedeli alla tradizione che vede la Velalonga come la Barcolana del Sud. Sicuramente abbiamo offerto uno splendido colpo d’occhio a quanti hanno approfittato del giorno di festa per una passeggiata sul lungomare Caracciolo”.

Partito a fine ottobre, il progetto “MetaSea”, finanziato dal MISE, vede capofila l’azienda “Digital Atom”, startup innovativa fondata nel 2016 da studenti di Architettura e di Economia dell'Università di Catania e specializzata nello sviluppo di applicazioni per la realtà virtuale, insieme, tra agli altri, alla Sezione della Lega Navale Italiana di Aci Trezza e all’Università di Catania. 

Il progetto “MetaSea” consiste nella riproduzione di un museo marino virtuale contenente interazioni ed informazioni sull’ecosistema marino, utilizzando strumenti ed attrezzature altamente tecnologici e sofisticati, quali visori che consentano la fruizione dei contenuti immersivi in realtà virtuale, oltre agli innovativi dispositivi informatici per la realizzazione di questo tipo di contenuti, come software di modellazione, renderizzazione, macchine fotografiche e videocamere impermeabili con una massima risoluzione, in grado di catturare incredibili immagini a 360°.

La Lega Navale di Aci Trezza è impegnata nel progetto a fornire supporto logistico, in particolare per la parte relativa alle attività in mare come immersioni e rilievi fotogrammetrici.

Frutto di contributi accademici e di esperti, legati alla valorizzazione dei musei marini, il progetto mira alla realizzazione di molteplici obiettivi:

  • Un portale web per la fruizione del Museo Virtuale dell’Archeologia Subacquea e degli Organismi Marini, dove sono illustrati attraverso immagini/schede e ricostruzioni 3D i reperti di provenienza subacquea presenti nei Musei;
  • Un sistema di esplorazione virtuale e ricostruzione dei siti archeologici sommersi coinvolti nel progetto;
  • Una rete di nodi sensori sottomarini innovativi, dispiegabili in modo flessibile per il monitoraggio ambientale, funzionale alla verifica dello stato di conservazione dei siti, e alla localizzazione dei subacquei, il tutto finalizzato alla definizione di best practice per promuovere la conoscenza e il tessuto dell’archeologia subacquea;
  • Percorsi di visita sia reali che virtuali in ambienti sommersi e subacquei.

A fine ottobre sono ufficialmente iniziate le immersioni e le riprese nei fondali antistanti Capo Mulini (Acireale). Il team ha completato per la prima volta le attività di allestimento del sistema SUEX SINAPSI per la mappatura del sito del “Relitto della Timpa". Successivamente, sono state effettuate le prime immersioni e riprese nei fondali nelle acque antistanti Aci Trezza per la documentazione del sito al fine di individuare e pianificare, insieme al team tecnico-scientifico, l'acquisizione delle immagini. Il progetto potrà operare anche su altre aree oltre a quelle sopra citate, come il Parco Marino delle Egadi, di concerto con la Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia.

 

FOTO: Puccio Di Stefano

È partito il monitoraggio della gazza marina (Alca torda), un'iniziativa nata da un progetto promosso dalla Sezione della Lega Navale Italiana di Napoli in collaborazione con i ricercatori della Stazione Zoologica "Anton Dohrn". Presso la Lega Navale di Napoli si stanno tenendo dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che si concretizzano in alcuni corsi di biologia marina per studenti delle scuole di Napoli svolti dai ricercatori della SZN.

La Stazione Zoologica "Anton Dohrn" è un Ente Pubblico di Ricerca e la sua missione primaria è la ricerca sui processi fondamentali della biologia, con specifico riferimento agli organismi marini e alla loro biodiversità, in stretto legame con lo studio della loro evoluzione e della dinamica degli ecosistemi marini. Questo progetto vuole infatti cogliere l’occasione per monitorare una specie particolarmente sensibile nonché “testimone” dei cambiamenti climatici. 

La gazza marina (Alca torda) è un uccello marino simile ad un pinguino che non ha perso la possibilità di volare, di abitudini pelagiche, nidifica sulle coste e sulle isole dell’Europa nord-occidentale, Groenlandia e America nord-orientale. In inverno si allontana dalla costa e si disperde nell’Atlantico settentrionale, giungendo a sud fino alle Canarie ed entrando con pochi individui nel Mediterraneo occidentale. È una specie ittiofaga e può raggiungere le sue prede fino a 120 metri di profondità. In Italia la si osservava sporadicamente nel Mar Ligure, soprattutto da fine novembre ad inizio marzo.

In questi ultimi giorni si stanno susseguendo numerose osservazioni di gazza marina nei mari italiani che fanno supporre ad un’anomala migrazione “di invasione” da parete di questa specie artica. Di norma nei mari italiani si registrano un paio di osservazioni l’anno nella maggioranza dei casi nel Mar Ligure. Alla data del 27 novembre, sono stati censiti in Liguria ben 450 individui, una presenza tanto massiccia quanto anomala che la specie non aveva mai fatto registrare prima d’ora. Oltre ai numeri record nel Mar Ligure, vari altri individui sono stati osservati sulla costa ovest dell’Italia fino in Calabria, con ben 11 individui nel Golfo di Napoli il 25 novembre (dove la specie non veniva segnalata dal 1928). Varie presenze sono state segnalate anche intorno alle isole maggiori (Sardegna e Sicilia). Al momento gli individui più ad est rilevati si sono spinti fini al Mar Ionio, esattamente a Taranto e Porto Cesareo (Lecce).

 

Come partecipare al monitoraggio

I soci LNI che desiderino contribuire al monitoraggio possono segnalare questa particolare presenza ornitologica, inviando i dati attraverso QUESTO FORM tramite cui sarà semplice comprendere come riconoscere la specie, fornire i dati pregressi delle ultime due settimane e continuare a inviare segnalazioni nel futuro, per tutta la durata dell’inverno.  Il form è concepito nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy non richiedendo al socio alcun dato sensibile.

Viene illustrata nella parte iniziale la specie e le caratteristiche che ne semplificano l’identificazione. Si prosegue con una domanda tesa a comprendere se chi compila il form si è fatto un’idea dell’aspetto della gazza marina rispetto ad altre specie acquatiche. Si chiede al socio la sede di riferimento, questo campo non è obbligatorio in quanto il socio potrebbe avere fra i conoscenti dei non soci che hanno effettuato delle osservazioni interessanti, a cui è invitato ad invitare il form per recuperare questi dati. Si chiede a chi compila il questionario di ubicare nel tempo e nello spazio la propria osservazione, fornire il numero di individui e se possibile il materiale fotografico. 

Nel form viene fornito l’indirizzo mail che il socio può contattare in caso di dubbi o difficoltà della compilazione.

In occasione delle celebrazioni per i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, il 26 novembre nella Biblioteca comunale di Gioia Tauro si è tenuto un evento culturale realizzato in collaborazione, tra gli altri, con la Delegazione della Lega Navale Italiana di Gioia Tauro e la Sezione LNI di Campomarino di Maruggio.

L’intento della manifestazione, all’interno della programmazione seminariale del Premio Internazionale Colonie Magna Grecia “Arialdo Tarsitano”, è stata quella di diffondere e riflettere sulla pregnanza del patrimonio culturale subacqueo. Un omaggio doveroso per festeggiare i cinquant’anni del ritrovamento dei due eroi venuti dal mare, rinvenuti il 16 agosto 1972 nei pressi di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria e diventati tra le sculture antiche più celebri al mondo, ma anche un’occasione per scoprire aspetti della cultura millenaria calabrese, dei suoi tesori subacquei e la ricchezza storico-culturale dei territori come Gioia Tauro narrati nei contenitori museali. Si è parlato inoltre di comunicazione culturale come risorsa inclusiva per tutti i livelli di pubblico. Una riflessione sulla partecipazione al patrimonio culturale estesa a tutti i cittadini in accordo alla Convenzione di Faro, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa nel 2005 ed entrata in vigore nel 2011, con l’obiettivo di promuovere una comprensione più ampia del patrimonio culturale e della sua relazione con le comunità e la società, riconoscendo che gli oggetti e i luoghi non sono, di per sé, ciò che è importante del patrimonio culturale; essi sono importanti per i significati e gli usi che le persone attribuiscono loro e per i valori che rappresentano.

Presenti all’evento diverse autorità civili e militari. Sono intervenuti per la Lega Navale Italiana il Delegato Regionale per la Calabria, Arch. Sandro Dattilo e la presidente della Delegazione LNI di Gioia Tauro, Prof. Miryam Costa e il presidente della Sezione LNI di Campomarino di Maruggio, Ing. Antonio Gigante.

 

FOTO: Maria Rita Acciardi

Il progetto “nauticAttiva”, nato dalla collaborazione tra la Lega Navale Italiana e l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, mira a raccogliere informazioni e segnalazioni sui rifiuti in mare e sull’avvistamento di specie marine di interesse conservazionistico. L’approccio citizen science, basato sulle attività di monitoraggio di cittadini formati, integrato con l’uso di una app per smartphone, ha consentito di sviluppare un metodo innovativo per raccogliere osservazioni fotografiche georeferenziate sulla presenza di plastiche e microplastiche nell’ambiente marino e costiero del Sud Italia.

L’app iNaturalist-nauticAttiva, disponibile per iOS e Android, è stata sviluppata dai ricercatori dell’Università di Bari e quattro Sezioni pugliesi della Lega Navale Italiana (Brindisi, Mola di Bari, Taranto e Trani) hanno fornito il loro contributo nella fase di monitoraggio. L'app ha permesso di ottenere automaticamente immagini georeferenziate e di classificare gli elementi catturati nelle foto. Questo approccio è stato sviluppato come fase preparatoria per la pianificazione di successive attività di monitoraggio e strategie di bonifica per l'inquinamento da plastica.

Un primo studio è stato pubblicato negli scorsi giorni sulla rivista scientifica internazionale Marine Pollution Bulletin. L'attività di raccolta dati è iniziata a gennaio di quest’anno e da marzo a giugno sono state raccolte osservazioni da parte di circa 20 soci delle Sezioni LNI di Brindisi, Mola di Bari, Taranto e Trani, con un centinaio di osservazioni complessive in Puglia, Sicilia e Sardegna. Grazie al contributo dei soci LNI è stato possibile ottenere i dati immediatamente, aumentando la qualità delle informazioni raccolte in termini di tempestività.

I risultati del progetto “nauticAttiva” mostrano come i polimeri più abbondanti siano relativi ad attività ricreative svolte direttamente sulle coste, che determinano l'accumulo di materiali di plastica come tappi e coperchi di bottiglie di plastica inferiori o uguali a mezzo litro. I secondi polimeri in termini di abbondanza sono invece relativi alle attività oceaniche e fluviali, come pezzi di rete e boe.

 

Per approfondire, la versione originale dell’articolo è disponibile qui: https://drive.google.com/file/d/1HduPaNxFwNwPeV2Sh3BhnGLnmvdgVpCX/view?usp=sharing

 

 

 

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