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L'ammiraglio di squadra in ausiliaria Donato Marzano è stato confermato alla guida della Lega Navale Italiana per il triennio 2023-2026. La nomina del Presidente Nazionale della LNI è stata formalizzata lo scorso 25 ottobre con Decreto del Presidente della Repubblica, in corso di registrazione.

«Ringrazio le istituzioni, in particolare il Ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare che mi hanno proposto per un secondo mandato, per l'opportunità di poter proseguire nel coordinamento dei progetti e delle iniziative che questa autorevole istituzione, ente pubblico non economico ed al contempo associazione, porta avanti con spirito di servizio da 126 anni nei confronti del mare e delle acque interne», ha dichiarato il Presidente Marzano, tracciando alcune delle principali linee d’indirizzo per il triennio 2023-26: «Nel prossimo triennio continuerò ad incentrare l’azione della Presidenza Nazionale sul rafforzamento della coesione interna all'associazione e su una azione esterna ancora più incisiva verso le istituzioni nazionali e locali, la scuola e l’università, il cluster marittimo, le federazioni sportive, la cittadinanza, l'associazionismo, le imprese e i media nell'ambito delle aree della nostra missione istituzionale. Mi riferisco alla cultura del mare e alla diffusione dei valori marinareschi, allo sport per tutti, alla formazione marittima ed al diporto, all'inclusione sociale e alla protezione dell'ambiente marino e delle acque interne. Il nostro impegno sarà anche quello di lavorare insieme per risolvere alcune delle problematiche con cui la LNI si trova a confrontarsi oggi e che potrebbero pregiudicarne l’esistenza stessa, quali l'applicazione della cosiddetta “Direttiva Bolkestein” alle concessioni demaniali, il riconoscimento del ruolo dei Centri d'Istruzione Nautica (CIN) e le conseguenze della legge di riforma dello sport. Un'attenzione specifica sarà dedicata alle attività di inclusione sociale, con particolare riguardo alla promozione della nautica solidale e dell'avvicinamento al mare e alle acque interne per tutti, abbattendo le barriere fisiche e sociali e promuovendo i valori della legalità e dell'integrazione in contesti sociali difficili. Ancora maggiore impulso verrà dato alla sostenibilità e alla salvaguardia ambientale, con progetti scientifici in collaborazione con le università, gli enti di ricerca e le associazioni, la formazione verso i giovani nelle scuole e l'organizzazione di campagne di monitoraggio e di raccolta dei rifiuti, in aderenza ai valori che ci caratterizzano».

Fondata nel 1897 alla Spezia, la Lega Navale Italiana è un ente pubblico non economico a carattere associativo, senza scopo di lucro, vigilato dal Ministero della Difesa e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’associazione ha lo scopo di diffondere nella popolazione, quella giovanile in particolare, lo spirito marinaro, la conoscenza dei problemi marittimi, l'amore per il mare e per lo sport, l'impegno in favore dell’inclusione sociale delle persone in condizione di disagio o con disabilità, la tutela dell'ambiente marino e delle acque interne. La LNI si presenta oggi costituita da oltre 55000 soci, 255 strutture periferiche tra Sezioni e Delegazioni su tutto il territorio italiano e 4 Centri Nautici Nazionali. Dipendono, inoltre, dalla Presidenza Nazionale, che ne supervisiona e coordina le attività, il Centro Culturale per la Formazione Nautica, il Centro Culturale Ambientale e il Centro Studi Tradizioni Nautiche. La Lega Navale Italiana non riceve fondi pubblici e si autofinanzia dai contributi dei propri soci.

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