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Mancava solo l’ufficialità per la nomina dei nuovi vertici della Lega Navale Italiana. Dopo i previsti “passaggi” nelle Commissioni Difesa del Senato e della Camera dei Deputati – dove vi è stato un consenso pressoché unanime – e la designazione ufficiale da parte del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Repubblica ha firmato il Decreto di nomina dell’Ammiraglio di Squadra Donato Marzano quale nuovo Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana.


Le stesse Commissioni hanno inoltre approvato – anche in questo caso a larghissima maggioranza – la designazione dell’Amm. Ispettore Capo Luciano Magnanelli quale Vice Presidente Nazionale.


Entrambe le nomine erano state ampiamente preannunciate, ma solo ora, in concomitanza con la scadenza del mandato dell’Amm. Gemignani e dopo la registrazione del D.P.R. alla Corte dei Conti, l’iter di nomina ha trovato la sua conclusione.
L’Amm. Marzano, durante la sua brillante carriera nella Marina Militare, conclusasi nel settembre dello scorso anno, ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità, sia in ambito nazionale – quale Comandante del Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei" (2006-2008) e del Comando Operativo Interforze delle Forze Speciali (2008-2011), Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa (2013-2015), Comandante Logistico della M.M. (2015-2016) e, infine, come Comandante in Capo della Squadra Navale – sia in ambito internazionale, quale Italian Senior Rappresentative della Cellula Interforze Nazionale presso lo United States Central Command (USCENTCOM) a Tampa, USA, per la crisi in Iraq e Afghanistan (2005-2006), Comandante di Nave Luigi Durand De La Penne e del TASK GROUP 50.5 Multinazionale operante nell’Oceano Indiano nell’ambito dell'Operazione Enduring Freedom, e, infine, quale Comandante della Forza Marittima Europea (COMEUROMARFOR) dal 2016 al 2017.


“Sarà un privilegio guidare un’Istituzione storica ad al contempo attuale, così complessa e radicata lungo tutto il territorio nazionale, orientando le sue attività alla tutela del mare e della marittimità nei suoi diversi aspetti” , ha dichiarato il neo Presidente.

 

A causa del protrarsi dell'emergenza sanitaria e dell'incertezza che persiste sulle modalità e le tempistiche con cui si ritornerà alla normalità, in considerazione che le norme in merito al distanziamento sociale ed alle precauzioni da adottare non sono ancora state emanate ed essendo obiettivo primario della Lega Navale Italiana la salvaguardia della salute e dell'integrità fisica dei nostri ragazzi,

TUTTE LE ATTIVITA'dei Centri Nautici Nazionali della L.N.I.

riportate nel bando "Sulla cresta dell'onda" (compreso l'inoltro delle domande e bonifici) SONO SOSPESE fino a nuova comunicazione che sarà emanata dalla Presidenza Nazionale.

Dopo l’interruzione delle attività imposta dall’emergenza Corona Virus, riprende in tutta Italia, l’attività formativa nel settore giovanile svolta dalla Lega Navale Italiana attraverso i suoi Centri Nautici Nazionali e le Sezioni che ne costituiscono l’articolazione periferica sul territorio nazionale.

La Lega Navale Italiana si è infatti adeguata rapidamente alle misure organizzative e gestionali previste dalle diposizioni governative per la ripresa dell’attività didattica e sportiva, in particolare per i corsi di vela, canoa e canottaggio e per i campi estivi per bambini e ragazzi.  Soprattutto in tale ambito, la Lega Navale ha prontamente rimodulato la propria organizzazione, adeguandola alle nuove esigenze di campi estivi a frequenza giornaliera, rispondendo così in modo efficace alla crescente domanda proveniente dal paese di opportunità formative qualificate a favore dei più giovani nel pieno rispetto delle misure atte a garantire la salute dei partecipanti.

Pronti a soddisfare la voglia di ripartenza sono i Centri Nautici Nazionali del Lago delle Nazioni (FE) e di Sabaudia (LT), dove si svolgeranno corsi estivi residenziali e giornalieri   di vela, canoa e canottaggio, riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione, effettuati con il concorso della Marina Militare e delle Federazioni Italiane Vela (FIV), Canottaggio (FIC) e Canoa-Kayak (FICK).

In modo analogo, anche tutte le Sezioni distribuite sul territorio nazionale forniscono a vario titolo un’offerta ampiamente variegata che spazia dai campi scuola residenziali ai corsi giornalieri e full immersion di vela, canoa e canottaggio, sempre nell’ottica di offrire alla collettività un servizio in linea con le finalità di pubblico interesse perseguite dalla Lega Navale.

La Lega Navale Italiana è un Ente Pubblico non economico, a base associativa e senza finalità di lucro, che da oltre 120 anni assolve i servizi di pubblico interesse per le finalità e con le modalità indicate negli articoli dal 65 al 72 del DPR n. 90 del 2010. Ha lo scopo di diffondere nella popolazione, quella giovanile in particolare, lo spirito marinaro, la conoscenza dei problemi marittimi, l’amore per il mare e l’impegno per la tutela dell’ambiente marino e delle acque interne.

Ulteriori in formazioni sulla Lega Navale Italiana e maggiori indicazioni circa l’offerta formativa dei Centri Nautici e delle Sezioni possono essere reperite sul portale istituzionale www.leganavale.it

 

 

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In virtù del principio di massima precauzione e allo scopo di prevenire ogni possibile rischio sanitario, la Lega Navale Italiana e ISYBA comunicano che la tavola rotonda sul tema “Il Mediatore del Diporto”, prevista per venerdì 28 febbraio, è rinviata a data da destinarsi.

La nuova data sarà comunicata tempestivamente non appena consentito dalla situazione generale.

In attesa dell’emanazione delle disposizioni governative circa le modalità di ripresa delle attività dei Centri Nautici Nazionali, la Presidenza Nazionale L.N.I. rende noto che sono state ridefinite le date e l’organizzazione dei turni presso i Centri Nautici Nazionali L.N.I., peraltro suscettibili di ulteriori affinamenti in relazione alle disposizioni governative che verranno emanate.

Ad oggi, le disposizioni di dettaglio sono le seguenti:

  • Ferrara:     soppressi il 1° e 2° Turno;
  • Sabaudia: soppressi il 1° e 2° Turno;
  • Taranto:    soppressi il 1°, 2° e 3° Turno.

Le disposizioni governative, alla data attuale, autorizzano esclusivamente l’effettuazione di corsi “giornalieri”, cioè senza possibilità di pernottamento presso il Centro, con attività dalle ore 09.00 alle 18.00 e si sta elaborando uno specifico progetto da sottoporre alla preventiva approvazione dei Comuni di Sabaudia e Comacchio.

Sono tuttavia allo studio le misure organizzative per poter attuare anche la modalità “residenziale”, qualora le disposizioni governative egli accordi con le Autorità Locali lo consentano.

Seguiranno istruzioni aggiornate non appena possibile, sia per l’inoltro delle nuove domande, sia per confermare o annullare quelle inviate a suo tempo.

AUDIZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE LNI PRESSO LA 9a COMMISSIONE TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI DELLA CAMERA DEL 17 SETTEMBRE 2919.

FA SEGUITO ALL’AUDIZIONE TENUTA L’1 AGOSTO ALL’8a COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI E COMUNICAZIONI DEL SENATO.

  1. Storia e struttura

La Lega Navale Italiana è un'Associazione apolitica, senza finalità di lucro, fondata nel 1897 (122 anni di attività) ed eretta a Ente Morale con R.D. del 28 febbraio 1907.

E’ riconosciuta Ente pubblico, dotato di specifici fini istituzionali dalla legge 20 marzo 1975, n. 70, e il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 la individua quale Ente di Diritto pubblico, non economico, a base associativa e senza finalità di lucro sottoposto alla vigilanza del Ministero della difesa e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per i profili di competenza. Inoltre, l’articolo 65, comma 2, lettera d) di detto d.P.R. stabilisce che la Lega Navale Italiana promuove e sostiene la pratica del diporto e delle altre attività di navigazione, concorrendo all’insegnamento della cultura nautica.

La Lega navale italiana conta attualmente circa 60.000 Soci, riuniti in oltre 260 strutture periferiche (tra Sezioni e Delegazioni), ubicate su tutto il territorio nazionale.

L'assemblea generale dei soci è l'organo di vertice che delibera in ordine agli indirizzi strategici, la cui attuazione è affidata, con la collaborazione attiva degli uffici della presidenza nazionale, al Presidente nazionale (nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri), coadiuvato dal Consiglio direttivo nazionale.

 

  1. Commenti all'Atto di Governo 101
    1. A proposito di Istruttore professionale di vela (IPV):

Positiva l'intenzione di razionalizzare e rendere più comprensibile il contenuto degli articoli inerenti l'IPV, peraltro l’introduzione di due diverse tipologie di istruttori: l’IPV ed i cosiddetti Istruttori di vela sportivi e dilettantistici dei quali peraltro non è definita alcuna specifica caratteristica né tanto meno la loro iscrizione ad un qualsiasi elenco, modifica significativamente quanto previsto nel decreto 229/2017 e svuota di significato l’intera misura.

In particolare con l’art.16 viene definito istruttore professionale di vela colui che, al di fuori dell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche ai sensi dell’articolo 67, comma 1, lettera m), del decreto Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 insegna, a scopo di lucro, le tecniche della navigazione a vela e istruisce nella loro pratica, anche ai fini della preparazione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche ovvero come libero professionista.

Mentre, l’articolo 17 modifica la disciplina dell’articolo 49-sexies del Codice in materia di elenco nazionale degli istruttori di vela.

L’aver limitato la classificazione di IPV solo a chi, a parte le eventuali attività da libero professionista in materia, presterà la propria opera nell'attività di preparazione dei candidati agli esami per il conseguimento della patente nautica ed il non aver previsto alcuna normativa formativa e di registrazione per i cosiddetti istruttori sportivo-dilettantistici non  rispetta a mio parere i principi ed i criteri direttivi indicati nell’articolo 1, comma 2, lettera t) della legge n. 167 del 2015 (legge delega) che prevedono l'istituzione della figura professionale dell'istruttore di vela nel rispetto dei principi generali della sicurezza nautica e della salvaguardia della vita umana in mare.

Se la ratio della legge delega per quanto attiene all'IPV era quella di assicurare uniformemente a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale la più ampia garanzia dei diritti della vita, integrità e sicurezza fisica, si ritiene opportuno prevedere, unitamente alla iscrizione nel registro degli istruttori per le patenti nautiche (patente comunque rilasciata tramite il superamento di apposito esame presso le CCPP ovvero le sedi provinciali della motorizzazione) un'apposita sezione dello stesso registro per la registrazione degli istruttori che operano nel settore sportivo-dilettantistico (pro-bono) qualora in possesso delle idonee caratteristiche per la loro qualificazione come IPV.

Altrimenti l’intera iniziativa della introduzione dell’Istruttore Professionale di Vela, risulterà priva di qualsiasi reale significativo e costituirà solo un inutile appesantimento della regolamentazione attuale.

Da segnalare infine allo specifico argomento l'interessante incongruenza che si riscontra all'art. 16 dello schema di decreto contenuto nell’A.G. 101 tra il testo del decreto e la relativa relazione illustrativa: in sintesi nella relazione illustrativa (almeno la versione ricevuta da questa PN in data 30 luglio u.s.), nella illustrazione dell'art. 16 (che per memoria sostituisce l'art. 49 - quinquies del 229 / 2017) a pag. 11 si legge: art. 16, comma 12 lettera g): disciplina dell'apposita sezione dell'elenco nazionale riservato all'iscrizione degli istruttori di vela che svolgono attività sportiva - dilettantistica ai sensi ...; mentre nel testo del decreto non vi è traccia di tale impiego dell'elenco.

L'incongruenza è interessante perché chi ha prodotto lo schema di decreto in trattazione e relativa relazione aveva forse avuto inizialmente l'intenzione di ricomprendere nell'elenco tutti gli istruttori, sia chi opera con finalità di lucro e chi opera pro-bono, così come era il senso della proposta LNI avanzata al MIT, Direzione Generale per il Trasporto Marittimo e per le vie d'acqua Interne cui si fa cenno nella nota a piè di pagina 9 della stessa relazione illustrativa (lettera allegata in copia alla presente relazione - all. 1).

 

  1. Lo schema di decreto legislativo correttivo ha anche modificato le disposizioni in tema di scuole nautiche e centri di istruzione per la nautica.

 

Per le Scuole Nautiche  [ Nessuna osservazione ]

 

Circa i Centri di istruzione per la nautica

L’articolo 19 novella integralmente l’articolo 49-octies del decreto legislativo n. 171 del 2005 che disciplina i Centri di istruzione per la nautica.

Segnatamente, il comma 1 stabilisce che tali centri svolgano l’attività di formazione e di istruzione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche, a differenza delle scuole nautiche, senza scopo di lucro.

Il seguentecomma 8 prevede che i centri di istruzione per la nautica svolgono attività di formazione e di istruzione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche di due o più delle categorie previste tra le quali obbligatoriamente quelle di categoria C e D, devono possedere un’adeguata attrezzatura tecnica e didattica, disporre degli insegnanti e degli istruttori, tra cui gli istruttori professionali di vela per le attività di insegnamento teorico delle tecniche di base della navigazione a vela, ed avere la disponibilità giuridica di almeno un’unità da diporto adeguata rispetto ai corsi impartiti.

A proposito di questa ultima disposizione, considerata l’assenza di finalità di lucro, l’obbligatorietà di prevedere corsi per patenti C e D e la possibilità di impiego di imbarcazioni messe a disposizione dai Soci per le attività di insegnamento pratico, si prospetta la possibilità di modificare la frase “..e avere la disponibilità giuridica adeguata rispetto al tipo di corsi impartiti.” in modo da leggere “… e hanno la disponibilità giuridica di almeno una unità da diporto, ovvero iscritta nel proprio Registro Naviglio, adeguata rispetto al tipo di corsi impartiti.”.

La rimodulazione delle prescrizioni relative ai Centri di Istruzione Nautica sia rispetto alla attuale normativa che rispetto a quella introdotta con il D.Lgs. 229/2017 risulta particolarmente penalizzante per tutte le strutture che forniscono istruzione nautica senza finalità di lucro.

Nel corpo del testo che lascio a questa esimia Commissione sono dettagliati i motivi che mi conducono a questa conclusione e che per ragioni di tempo non tratto approfonditamente in questo riassunto; una considerazione mi pare comunque evidente: le prescrizioni per i CIN contenute nel presente atto di Governo, saranno sicuramente molto ben accolte da tutte le scuole nautiche private che, operando con finalità di lucro, da sempre lamentano la concorrenza sleale che la LNI con la sua attività di CIN realizzerebbe, ma la riduzione delle possibilità operative dei CIN andrà inevitabilmente a limitare l’efficacia con cui le Associazioni pro-bono come la LNI in molte occasioni si sostituiscono allo Stato per soddisfare le esigenze della società nazionale.

 

Conclusioni

Al termine di questa breve disquisizione su alcuni importanti articoli di un testo di legge ampio e coinvolgente più realtà del reparto produttivo della nautica italiana, ci troviamo nella condizione di proporre a codesta Commissione un'ulteriore fase di approfondimento che possa permettere la stesura di un testo di legge adeguato al livello della cultura del mare della nostra Nazione e, soprattutto, coerente con l'impegno che il Legislatore doveva rivolgere alla salvaguardia e garanzia del cittadino utente.

La cultura del mare non ha confini. Una delegazione di soci e atleti della Lega Navale Italiana Sezione di Taranto è stata ricevuta a bordo della “Uniòn”, la nave scuola della Marina militare peruviana (B.A.P - Buque Armada Peruana”).

Il veliero più grande (115,50 metri, con un dislocamento di 3.200 tonnellate) e veloce (fino a 12 nodi) dell’America Latina è ormeggiato in questi giorni al porto mercantile di Taranto. L'equipaggio, di cui fanno parte 47 donne, è composto da 23 ufficiali, 100 cadetti e 124 membri, oltre a 2 ufficiali ospiti provenienti da Australia e Canada.

La “Uniòn” è impegnata nel giro del mondo 2023-24, partito lo scorso 17 giugno dalla base navale del Callao ed è approdata in Italia nell’ambito delle attività commemorative promosse dall’Ambasciata del Perù per i 150 anni dalla firma del Trattato di Amicizia, Commercio e Navigazione tra il paese sudamericano e l’Italia.

A bordo della nave scuola, i visitatori possono ammirare gli spazi di “Casa Perú”, un’area espositiva che presenta il Paese sudamericano al pubblico, attraverso pezzi di artigianato e prodotti gastronomici.

In occasione della sosta nella città pugliese, il presidente della Lega Navale di Taranto Flavio Musolino ha incontrato e consegnato un crest della Sezione al comandante della nave scuola, il capitano di vascello José Luis Arce Corzo.

La nave scuola peruviana farà tappa nei prossimi giorni a Civitavecchia (12-17 dicembre) e alla Spezia (19-22 dicembre) per promuovere un messaggio di amicizia e diffondere la cultura peruviana verso il popolo italiano.

La Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana ha pubblicato l'ultima versione del Regolamento allo Statuto, aggiornata alla variante 7 approvata dal Consiglio Direttivo Nazionale, con Delibera n. 003 del 13.05.2020.

Tutte le delibere della riunione del C.D.N. 1-2020 possono essere consultate sul sito della Lega Navale Italiana, alla pagina (riservata) "VITA DELLA L.N.I. - C.D.N. Riunioni e Delibere".

AUDIZIONE LNI PRESSO L'8a COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI DEL SENATO

 

  1. Storia e struttura

 

La Lega Navale Italiana è un'Associazione apolitica, senza finalità di lucro, fondata nel 1897 (122 anni di attività) ed eretta a Ente Morale con R.D. del 28 febbraio 1907.

E’ riconosciuta Ente pubblico, dotato di specifici fini istituzionali dalla legge 20 marzo 1975, n. 70, e il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 la individua quale Ente di Diritto pubblico, non economico, a base associativa e senza finalità di lucro sottoposto alla vigilanza del Ministero della difesa e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per i profili di competenza. Inoltre, l’articolo 65, comma 2, lettera d) di detto d.P.R. stabilisce che la Lega Navale Italiana promuove e sostiene la pratica del diporto e delle altre attività di navigazione, concorrendo all’insegnamento della cultura nautica.

Nel 1967 ha ottenuto la concessione dell’Alto Patronato dal Presidente della Repubblica Saragat, confermato nel 1979 dal Presidente Pertini, nel 1985 dal Presidente Cossiga, nel 1993 dal Presidente Scalfaro, nel 1999 dal Presidente Ciampi e nel 2006 dal Presidente Napolitano.

 

La Lega navale italiana conta attualmente circa 60.000 Soci, riuniti in oltre 260 strutture periferiche (tra Sezioni e Delegazioni), ubicate su tutto il territorio nazionale.

 

L'assemblea generale dei soci è l'organo di vertice che delibera in ordine agli indirizzi strategici, la cui attuazione è affidata, con la collaborazione attiva degli uffici della presidenza nazionale, al Presidente nazionale (nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri), coadiuvato dal Consiglio direttivo nazionale.

 

  1. Commenti all'Atto di Governo 101

 

A proposito di Istruttore professionale di vela:

 

-        Positiva l'intenzione di razionalizzare e rendere più comprensibile il contenuto degli articoli inerenti l'IPV.

 

In particolare con il comma 12 dell'art. 16 si prevede la produzione di un decreto a cura MIT (con il concerto di MEF / Difesa / MIUR / MISE) che deve:

 

  • individuare i brevetti rilasciati da MM / FIV LNI validi per l'accesso alla professione (rispetto dello SNAQ del CONI (?) e dell'EQF (??));
  • disciplinare l'elenco nazionale degli IPV;
  • stabilire le modalità di riconoscimento della qualifica di EV (rilasciata in data antecedente all'entrata in vigore del decreto) ai fini dell'iscrizione nell'elenco degli IPV.

 

Tutto ciò che serve a definire compiutamente le caratteristiche dell'IPV è rinviato quindi alla stesura del decreto di cui sopra, del quale non si conosce lo stato di realizzazione e per il quale sarebbe importante il coinvolgimento della LNI, visto il ruolo attribuitole nella formazione dei nuovi IPV.

 

-           Pare altresì evidente la coesistenza, insieme all'IPV, dei cosiddetti Istruttori di vela sportivi e dilettantistici dei quali peraltro non è definita alcuna specifica caratteristica né tanto meno la loro iscrizione ad un qualsiasi elenco.

 

In relazione a quanto sopra e tenuto conto di quanto previsto in proposito dalla legge 7 ottobre 2015 n. 167 (legge delega) art. 1 comma 2 lettera t che recita: l'istituzione della figura professionale dell'istruttore di vela nel rispetto dei principi generali della sicurezza nautica e della salvaguardia della vita umana in mare ..., pare quanto meno singolare che l'IPV che dovrà necessariamente registrarsi nell'elenco di cui all'art. 49 sexies, sia quello che, a parte le eventuali attività da libero professionista in materia, presterà la propria opera nell'attività di preparazione dei candidati agli esami per il conseguimento della patente nautica.

 

Se la ratio della legge delega per quanto attiene all'IPV era quella di assicurare uniformemente a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale la più ampia garanzia dei diritti della vita, integrità e sicurezza fisica, perché ci si preoccupa solo degli istruttori per le patenti nautiche (patente comunque rilasciata tramite il superamento di apposito esame presso le CCPP ovvero le sedi provinciali della motorizzazione) e non degli istruttori che insegnano i primi rudimenti della vela ai nostri figli e nipoti?

 

Da segnalare infine allo specifico argomento l'interessante incongruenza che si riscontra all'art. 16 del nuovo decreto 101 tra il testo del decreto e la relativa relazione illustrativa: in sintesi nella relazione illustrativa (almeno la versione ricevuta da questa PN in data 30 luglio us), nella illustrazione dell'art. 16 (che per memoria sostituisce l'art. 49 - quinquies del 229 / 2017) a pag. 11 si legge: art. 16, comma 12 lettera g: disciplina dell'apposita sezione dell'elenco nazionale riservato all'iscrizione degli istruttori di vela che svolgono attività sportiva - dilettantistica ai sensi ...; mentre nel testo del decreto non vi è traccia di tale impiego dell'elenco.

 

L'incongruenza è interessante perché chi ha prodotto il nuovo decreto 101 e relativa relazione aveva forse avuto inizialmente l'idea di ricomprendere nell'elenco tutti gli istruttori, sia chi opera con finalità di lucro e chi opera pro-bono, così come era il senso della proposta LNI avanzata al MIT, Direzione Generale per il Trasporto Marittimo e per le vie d'acqua Interne cui si fa cenno nella nota a piè di pagina 9 della stessa relazione illustrativa (lettera allegata in copia alla presente relazione - all. 1), idea che probabilmente è stata rimossa perché forse non si vuole rendere professionali (nel senso di istruttori professionalmente preparati a svolgere il loro mestiere) gli istruttori che insegnano ai nostri figli e nipoti...

 

Lo Schema di decreto legislativo A.G. 101 ha anche modificato le disposizioni in tema di scuole nautiche e centri di istruzione per la nautica.

 

Scuole nautiche

 

Con riferimento alle scuole nautiche l’articolo 18 novella integralmente l’articolo 49-septies del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171 introducendo diverse modifiche alla disciplina vigente.

In particolare, il comma 1 prevede che l’attività di formazione e di istruzione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche possa essere esercitata dalle scuole nautiche nella forma dell’impresa o del consorzio di imprese.

Il successivo comma 9 dispone che le scuole nautiche, che esercitano l’attività nella forma dell’impresa, devono possedere un’adeguata attrezzatura tecnica e didattica, disporre degli insegnanti e degli istruttori, tra cui gli istruttori professionali di vela per le attività di insegnamento teorico delle tecniche di base della navigazione a vela, ed avere la disponibilità giuridica di almeno un’unità da diporto adeguata rispetto ai corsi impartiti. Qualora esercitino l’attività nella forma del consorzio di imprese, le dotazioni complessive in personale, attrezzature e unità da diporto delle singole scuole nautiche possono essere adeguatamente ridotte.

 

Centri di istruzione per la nautica

 

L’articolo 19 novella integralmente l’articolo 49-octies del decreto legislativo n. 171 del 2005 che disciplina i Centri di istruzione per la nautica.

Segnatamente, il comma 1 stabilisce che tali centri svolgano l’attività di formazione e di istruzione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche, a differenza delle scuole nautiche, senza scopo di lucro.

Il seguentecomma 8 prevede che i centri di istruzione per la nautica devono possedere un’adeguata attrezzatura tecnica e didattica, disporre degli insegnanti e degli istruttori, tra cui gli istruttori professionali di vela per le attività di insegnamento teorico delle tecniche di base della navigazione a vela, ed avere la disponibilità giuridica di almeno un’unità da diporto adeguata rispetto ai corsi impartiti. Contrariamente a quanto previsto per le scuole nautiche non è possibile che si possa utilizzare un idoneo mezzo nautico in comune per più articolazioni.

Con riferimento alla formazione nautica tra le modifiche introdotte si evidenzia che i centri di istruzione per la nautica hanno IL COMPITO di effettuare obbligatoriamente attività di formazione e di istruzione per le patenti nautiche delle categorie C e D, ovvero quelle per i diversamente abili.

Come noto, il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti n. 146 del 29 luglio 2008, Regolamento di attuazione dell’articolo 65 del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, recante il codice della nautica da diporto, identifica la Lega Navale Italiana quale centro di istruzione per la nautica da diporto nonché, in qualità di ente pubblico che svolge servizi di pubblico interesse, le si riconosce il ruolo di collaboratore del MIT alla definizione di adeguati parametri qualitativi in materia di formazione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche. In proposito si è a conoscenza dell'intenzione del Legislatore di non confermare questo ruolo, storicamente attribuito alla LNI, in virtù di sopraggiunti pareri orientati in senso contrario.

 

Si fa presente che, per consentire la fruibilità della nautica anche a chi – per problemi fisici, psicologici o economici – ha maggiori difficoltà ad avvicinarsi al mondo del mare, la Lega Navale da sempre rivolge particolare attenzione nei riguardi dei disabili e degli emarginati, orientando le proprie attività verso la nautica minore e verso fasce di età e di reddito che difficilmente possono essere coinvolte dalle iniziative promozionali di organismi operanti con finalità di lucro e, pertanto, è ben lieta di poter continuare la propria attività in favore dei diversamente abili.

Tuttavia, non si può non far notare che la novella apportata dall’art. 19 penalizza la Lega Navale sia perché non potrebbe più utilizzare un’unità da diporto per più strutture periferiche, sia perché dovrebbe avvalersi per le attività di insegnamento teorico delle tecniche di base della navigazione a vela degli istruttori professionali di vela che, insegnando a scopo di lucro, farebbero incrementare i costi con una ricaduta negativa sui propri soci.

A questo punto si sottolinea che attualmente l’insegnamento teorico delle tecniche di base della navigazione a vela viene svolta, gratuitamente, dagli esperti velisti della Lega Navale e che dal 2014 la Lega Navale Italiana non riceve più alcun contributo statale e che le attività sono sostenute dall’apporto finanziario degli associati, nonché dalla loro diretta collaborazione e prestazione d’opera a titolo volontario e gratuito.

 

Conclusioni

 

Al termine di questa breve disquisizione su alcuni importanti articoli di un testo di legge ampio e coinvolgente più realtà del reparto produttivo della nautica italiana, ci troviamo nella condizione di proporre a codesta Commissione un'ulteriore fase di approfondimento che possa permettere la stesura di un testo di legge adeguato al livello della cultura del mare della nostra Nazione e, soprattutto, coerente con l'impegno che il Legislatore doveva rivolgere alla salvaguardia e garanzia del cittadino utente.

 

 

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE

Amm. Sq. (r) Maurizio GEMIGNANI

Giornalista di lungo corso con un passato da velista di tutto rispetto. Giulio Guazzini, è una delle voci storiche dello sport sulle reti Rai. Della regina delle regate, l’America’s Cup, ha seguito 13 edizioni, comprese le prodezze di Luna Rossa, raccontate sempre in diretta riuscendo a buttare giù dal letto a orari impensabili i telespettatori italiani. Ma anche per altre discipline ha firmato la telecronaca di momenti memorabili. Suo è il record di medaglie d’oro commentate in diretta sugli schermi nazionali per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Da ottobre, su Rai 2 e Rai Sport è tornato a raccontare storie in accordo con acqua e sport, nel programma L’uomo e il mare, giunto all’ottava edizione. Della Lega Navale è socio benemerito ma il rapporto di amicizia e collaborazione con la rivista Lega Navale ha origine sin dagli anni ‘70.

 

Il suo nome è legato alla vela in tv. A parte le telecronache, ogni settimana con una rubrica racconta questo sport ma anche le storie dei protagonisti.

Quello a cui tengo è andare oltre il risultato e la prestazione. Mi piace raccontare le storie di chi fa questo sport. Il velista da sempre è portatore dei valori del mare, dell’ecologia e del nostro Paese. E poi voglio andare contro i luoghi comuni. La vela è ancora considerato uno sport per ricchi, mentre è un settore che traina una economia. La prima trasmissione, Vela a vela, è di 27 anni fa. Era un rotocalco in collaborazione con la federazione. Poi sette anni fa, con il nuovo direttore di Rai Sport, Gabriele Romagnoli, abbiamo pensato a questo nuovo programma per cui ho raccolto ottimi riscontri. Quest’anno abbiamo più visibilità perché andiamo in onda sia su Rai Sport Hd sia su Rai 2.

I protagonisti non solo di oggi ma anche del passato.

Abbiamo dedicato uno speciale ai 500 anni di Antonio Pigafetta, in pratica il primo a raccontare il giro del mondo. Vorrei replicare sui grandi navigatori e protagonisti della Marina. Abbiamo la fortuna di avere un emblema come il Vespucci, perciò mi piacerebbe fare uno speciale sulle navi scuola. E poi sarebbe bello anche su Palazzo Marina, un monumento importante per l’Italia e Roma in particolare.

Non solo vela. A Tokyo ha commentato ben tre medaglie d’oro.

Quella di Tokyo è stata un’olimpiade particolare per colpa del covid. Eravamo costretti a rimanere in una stanzetta davanti a un piccolo schermo. Ho commentato però tre ori che mi piace ricordare: Vito Dell’Aquila nel taekwondo, Ruggero Tita e Caterina Banti per la vela e Luigi Busà per il karate. Per me è stato un record.

La vela è cambiata. Oggi la tecnologia supera l’uomo?

Mi sono fatto spesso questa domanda. L’ultima Coppa America è stata molto tecnologica, contraddistinta dai foil. Il bello della vela, però, è che lascia ancora molto spazio a valori e intuizioni. La differenza la fa sempre l’uomo. La tecnologia oggi è preponderante. Senza, non si hanno chance. Ma anche ai primissimi stadi, c’è tanta tecnologia. Credo tuttavia sia ancora importante il carattere, la conoscenza del mare, una certa predisposizione a confrontarti con gli elementi e l’esperienza. Poi c’è un discorso di sicurezza con il quale prima o poi anche i progettisti dovranno fare i conti.

Si riferisce al fatto che le barche sono sempre più veloci?

Sì, si spingono al limite. Entrano nei box a una velocità elevatissima. È vero che si confrontano lungo percorsi costieri per cui non ci sono problemi di recupero in caso di avaria ma superano i limiti. Ritengo che una delle caratteristiche di ogni imbarcazione sia quella della sicurezza, ovvero mantenere l’incolumità della barca e dell’equipaggio.

La vela è cambiata. Lo dice anche da velista?

Ho fatto vela d’altura, in totale nove traversate atlantiche. Non c’era molta tecnologia. Era molto bello, c’era di più l’aspetto avventuroso e i contatti erano con i radioamatori. Adesso la tecnologia garantisce più sicurezza e l’asticella si è alzata. La vela forse allora era più divertente, era vivo lo spirito goliardico e di amicizia. Oggi sembra più di stare in Formula 1. Ci siamo abituati a un mondo più veloce. Si punta all’estremo.

Un’emozione che vuole ricordare?

Il ricordo del rientro da una regata d’altura, dopo tanti giorni di navigazione. Le barche sono degli amplificatori di emozioni; puoi essere estremamente esaltato o depresso. Dipende da molteplici fattori. Nel 1983 feci una regata e quando tornai a Caorle fu una bellissima emozione. Come giornalista ricordo la medaglia d’oro a Sydney di Alessandra Sestini, la prima per una donna nella vela. Insieme a Mauro Pelaschier, prendemmo una barca in affitto. Rischiammo. Il collegamento affidato a un telefono di allora poteva anche non funzionare ma ci riuscimmo. Commentammo dal mare la vittoria di una vera fuoriclasse. Fu un’emozione unica.

È stato suo padre a trasmetterle questa passione?

Io e mia sorella fin da piccolissimi siamo stati messi in barca da nostro padre, che era in Marina. Allora c’erano i super ricchi o le barche piccole. Mio padre ne aveva una da sei metri. Per tre mesi l’anno eravamo dei piccoli lupi di mare.

I giovani di oggi hanno altre occasioni.

La vela è tutta pratica. Ho capito che è molto più importante l’esperienza che la teoria. Oggi ci vuole anche molta preparazione tecnologica ma parliamo di livelli alti. Ci tengo che proseguano i velisti a vincere mantenendo il legame con la tradizione partendo dalle barche più semplici. Anche su una barca superiore è importante avere un contatto pratico con il vento, il mare e le vele. Conosco tanti istruttori e mi dispiace che alcuni ragazzini dicano di voler fare il corso per andare direttamente sulla tavola con il foil per volare. Se si parte subito con quella specialità si rischia di limitarsi e negarsi tutta la conoscenza. Andare per mare è fatto di piccole parti che fanno la differenza. Con la Lega Navale, che ha la funzione di formare e propagandare la cultura del mare, mi piacerebbe dare un contributo per i ragazzi che si avvicinano a questo sport.

 

Intervista di Maria Elisabetta Gramolini pubblicata sul numero di novembre-dicembre 2022 della rivista Lega Navale.

 

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