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L’associazione ambientalista mostra uno studio per la salvaguardia degli oceani del pianeta entro il 2030
 
Per aiutare i governi di tutto il mondo, riuniti presso le nazioni unite per discutere un accordo storico per la tutela degli oceani, Greenpeace pubblica uno studio scientifico innovativo, che mostra come sia possibile salvaguardare con una rete di aree protette, oltre un terzo degli oceani del pianeta entro il 2030. 
Le trattative in corso potrebbero favorire la protezione di 230 milioni di chilometri di mare. Il rapporto “30X30” e’ un piano di tutela degli oceani. E’ stato possibile raggiungere questo risultato grazie alla collaborazione, durata un anno,  tra Greenpeace, ricercatori dell’universita’ di York e di Orxford. I ricercatori sono riusciti a scomporre e mappare gli oceani in 25 mila quadrati di 100 chilometri per lato. La dott.ssa Sandra Schoettner della campagna Oceani internazionale di Greenpeace dichiara: «Dai cambiamenti climatici, alla pesca eccessiva e all’inquinamento, i nostri oceani sono in pericolo. Abbiamo urgentemente bisogno di proteggerne almeno un terzo entro il 2030. Non si tratta di linee tracciate su una mappa, ma di una catena di protezione coerente e interconnessa che comprende punti chiave per la fauna selvatica, corridoi migratori ed ecosistemi critici. Si tratta di un piano per la protezione degli oceani che salvaguarderebbe l’intero spettro della vita marina».
 
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