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È un avversario di tutto rispetto, un pelagico gregario che arriva a 80 centimetri di lunghezza, di rado anche a 1 metro, e si scatena in difese mozzafiato una volta allamato

di Riccardo Zago (dalla Rivista della L.N.I.)

Piuttosto comune nel Mediterraneo, il tonnetto alletterato (Euthynnus alletteratus) raggiunge i 15 chili di stazza ed è un cacciatore che attacca con veemenza piume, octopus e minnow, trainati a velocità discreta in prossimità della mangianza. Vive in mare aperto ma si avvicina anche alle coste al seguito dei banchi di pesce azzurro. Vediamo come si cattura.

Alla portata di tutti quando si va per mare a traina, è difficile sapere cosa abboccherà. Certo, a tutti piacerebbe tornare in porto con una cattura da sogno e non necessariamente un tonno, perché basterebbe anche una bella lampuga da record... A dire il vero, c’è qualcuno che va dritto sull’obiettivo e prende il pesce che vuole, ma qui si sta parlando di... “professori della traina”! Negli ultimi anni, però, anche i trainisti meno esperti hanno trovato un avversario di tutto rispetto che, conoscendone le abitudini, può regalare grandi soddisfazioni: il tonnetto alletterato.

È un avversario di tutto rispetto, un pelagico gregario che arriva a 80 centimetri di lunghezza, di rado anche a 1 metro, e si scatena in difese mozzafiato una volta allamato.

La traina all’alletterato si pratica in mare aperto ma, soprattutto a fine estate e a fine autunno, è possibile catturarlo anche nel sottocosta, quando i branchi si avvicinano al seguito del pesce azzurro. Negli ultimi anni, la presenza di alletterati è aumentata notevolmente in tutti i mari che circondano la nostra penisola, anche nell’alto Adriatico dove era quasi completamente assente.

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