Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy. 

Alla fine diventa tutto ovvio, routine, quotidianità. La tensione che all’inizio ti spacca in due si trasforma in coraggio, costanza, ritmo. Guardi la scia che ti lasci alle spalle e con lei se ne va il presente, ma rimangono a galla indelebili i ricordi le emozioni ed i volti che hai conosciuto mescolati allo sciabordio dell’oggi.

L’ovvio è sparito oggi, rimescolando le carte di un’estate agli sgoccioli, preparando DIVERSAMENTE BARCOLANA 2019 e riguardando le immagini, le foto, i racconti i volti e le parole che ti hanno conquistato.

Ed il passato ritorna presente, e perché no, futuro pensando a quanto si possa ancora vivere, crescere, fare ed imparare. E tutto si plasma  in lacrime incredule per ciò che ancora una volta ti è stato permesso di immaginare e portare al porto da dove tre mesi prima sei incoscientemente partito.

Il 6 settembre, DIS-EQUALITY – TUTTI DIVERSAMENTE UGUALI – UN GIRO DI SPERANZA è tornata a casa. Dopo una memorabile, affollatissima prima tappa accompagnata da un convoglio inclusivo di persone con disabilità di 15 barche appartenenti alla Lega Navale di Trieste e Monfalcone, conclusasi con una indimenticabile serata aperta dal un memorabile concerto dell’Accademia Lirica di Santa Croce diretta dal Maestro Alessandro Svab, Joy, ha continuato il suo viaggio lungo il periplo della penisola italica nel segno dell’inclusione.

Joy (Felice), l’omino esultante in carrozzina, appiccicato sulla randa di Justmen la barca disabilmente IN-SUPER-ABILE di Pierluigi Surace, con il suo carico di racconti e storia è tornato a casa ed il suo viaggio di speranza si è trasformato in certezza.

100 giorni di navigazione previsti, 50 le tappe del viaggio, 37 con illustrazione dell’iniziativa previste nelle sedi delle Sezioni della Lega Navale Italiana.

Oltre naturalmente alla L.N.I. di TRIESTE dalla quale tutto è partito, ringraziamo e sottolineiamo il lavoro svolto dalle Sezioni LNI di Monfalcone, Caorle, Venezia, Ancona, Brindisi, Roccella Jonica, Gaeta, Anzio,, la neonata ed entusiasta Delegazione L.N.I. dell’Isola del Giglio e ancora le Sezioni di Portoferraio, Livorno, Sanremo Villasimius e Palermo Centro.

Un grazie particolare a Pierpaolo Scubini, Davide Strukelj,  Carla Barro, Galliano Ippoliti, Roberto Galasso, Vincenzo Cappellari, Giacomo Bonelli, Luigi Ravioli, Alessandro Belardini, Fabrizio Monacci, Alessandro Di Liberto, Beppe Tisci. Un grazie particolare ai delegati Ennio Abate, Alberto Trampus e Piero Vatteroni per la cura e l’impegno profusi. Un grazie a Cristina Pavan della segreteria LNI di Trieste per il supporto logistico e contabile. Un grazie a Charme di Salvatore Russo, socio LNI Trieste che ci ha seguito a distanza ravvicinata nel nostro impegno.

Apprezzatissima ed inusuale, l’opportunità di essere graditi ospiti nel tempio della Marina dell’Accademia Navale di Livorno e dell’amministrazione comunale del capoluogo toscano.

DIS-EQUALITY ha portato sul e in mare una nutrita truppa di “inclusivi” (persone con disabilità) da Trieste a Sanremo e ritorno via Corsica, Sardegna e Sicilia, dando l’opportunità di scoprire o riscoprire le proprietà terapeutiche del mare e dell’AMARETERAPIA, dove oltre alle proprietà benefiche dell’acqua, è necessaria una buona dose di disponibilità ed umana benevolenza per riuscire nell’intento. Ma a questo daremo voce e spazio in un futuro prossimo, più che prossimo futuro: cioè a breve.

 Ogni storia è una storia a se e per ogni giornata di questo viaggio potremmo ricordare un avvenimento importante rimasto indelebilmente nel nostro futuro. Quello di sicuro da citare in virtù degli spazi in cui siamo giornalisticamente compressi, sono stati i momenti condivisi complice l’arguzia paraplegica dell’ammiraglio Raoul Calo, che accompagnato in convoglio dagli ammiragli: Filippo Maria Foffi, Claudio Gaudiosi e Giorgio Longato, colleghi del remoto, giovanile e quasi imberbe corso all’Accademia Navale di Livorno, ha riprovato l’emozione di essere non solo cullato, ma abbracciato dal suo mare gratificando il nostro impegno con un epitaffio che resterà scolpito eternamente nei meandri della memoria: “Caro Berti, fino ad oggi pensavo di avere solo un passato. Da oggi però so di avere anche un futuro”.

Speriamo sia così anche per DIS-EQUALITY ed AMARETERAPIA.

Grazie Raoul, Grazie Ammiragli, Grazie L.N.I.

Adesso è ora di DIVERSAMENTE BARCOLANA . Vi aspettiamo.

Alla prossima.