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“Plastic free oceans” , liberiamo i nostri mari dalla plastica. Il WWF ha lanciato una mobilitazione a livello mondiale per fermare con urgenza l’inquinamento marino causato dalla plastica. Durante l’incontro che si e’ tenuto oggi con il ministro Costa, l’associazione ambientalista ha consegnato oltre 700 mila firme italiane per salvare i mari. 
Nella petizione si chiede di accelerare la messa al bando dei prodotti di plastica monouso in Europa e in Italia e si chiede un trattato legalmente vincolante per tutti i paesi del mondo per contrastare il degrado dell’ecosistema marino. “La battaglia per bandire la plastica monouso ha un respiro globale per sua stessa natura, ai Poli arrivano frammenti di microplastica prodotta e gettata dall’altro capo del globo. Andrò la prossima settimana all’Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente, portando l’impegno italiano ed europeo sul tema che è molto forte. Auspichiamo che da Nairobi si esca con un mandato vincolante per ottenere un Trattato globale sulla plastica che potrebbe avere però tempi lunghi, vogliamo allo stesso tempo esplorare fin da subito anche altre strade normative, come quella offerta dalla Convenzione di Basilea. Verrà presto un giorno in cui ci sembrerà folle e fuori tempo aver immesso così tanta plastica nell’ambiente. I cittadini su questo sono anni luce avanti alla politica e le adesioni alla petizione del WWF lo dimostrano”, afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
In attesa del disegno di legge governativo SalvaMare, il WWF propone 4 punti di impegno politico e di riforma normativa: 1. anticipare i contenuti della Direttiva comunitaria, in dirittura di arrivo, mettendo al bando 10 prodotti di plastica monouso (tra cui: posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini); 2. introdurre una cauzione sugli imballaggi di plastica e circuiti ben congegnati che favoriscano il loro riciclaggio; 3. bandire entro il 2025 tutti i prodotti contenenti microplastiche, a cominciare dai detergenti; 4. Un censimento degli attrezzi da pesca “fantasma” (reti, lenze, nasse, ecc.) abbandonati in mare, favorendo il loro recupero e il loro conferimento in strutture portuali. Per il WWF, l’Italia ha le carte in regola per svolgere un’azione di leadership alla prossima Assemblea UNEA-4. Il nostro Paese, ricorda il WWF, ha vietato l’utilizzo di shopper di plastica per la spesa dal primo gennaio 2011, dall’inizio del 2018 ha vietato l’uso di sacchetti di plastica per l’ortofrutta, dal primo gennaio 2019 ha vietato l’uso di bastoncini cotonati di plastica e dal primo gennaio 2020 bandirà l’uso di microplastiche nei cosmetici. Ma ora si tratta di fare di più su scala globale e nazionale.