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È stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Animals MDPI un lavoro del team italiano composto da Rosario Balestrieri e Claudia Gili della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, Flavio Monti dell’Università di Siena, Emiliano Mori e Andrea Viviano del CNR IRET e Roberto Vento dell’Università di Palermo. Si tratta di un’indagine molto particolare sulla recente irruzione della gazza marina (Alca torda) – un uccello tipico dell’Atlantico settentrionale e dei mari del nord che nelle sembianze ricorda un pinguino – nei nostri mari e del ruolo dei social network nel monitoraggio di questo fenomeno.

Il gruppo di lavoro ha cercato nelle varie lingue e sui vari social network i post che documentavano la presenza della specie, consultando le banche dati di Citizen Science e diffondendo un form di raccolta dati tra i soci della Lega Navale Italiana. La ricerca ha descritto il movimento di irruzione di un imponente numero di individui di questa specie, che in modo anomalo hanno svernato nel Tirreno, spingendosi nel Canale di Sicilia, Mar Ionio, Adriatico fino a raggiungere a est la Grecia e a sud numerosi siti del Nord Africa. In alcuni di questi territori la specie non era mai stata rilevata, in altri non veniva osservata da circa un secolo. L’anomala presenza è stata facilmente rilevata anche dai cittadini privi di conoscenze ornitologiche, che in alcuni casi, non sapendo cosa potesse essere, hanno postato sui social foto dell’animale chiedendo informazioni al web.

Questa dettagliata raccolta dati ha consentito di produrre un quadro più chiaro sulla presenza e distribuzione di questa specie, facendo registrare un massimo di 747 individui in un sol giorno in Italia, nel tratto di costa che va dalla Liguria alla Calabria.

 

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FOTO: Rosario Balestrieri e Michelangelo Ambrosini